«Contatti ravvicinati» con il virus, anticorpi? Una risposta dai test sierologici

I test sierologici servono per sapere chi è entrato realmente in contatto con il virus, e individuare gli anticorpi prodotti dal nostro sistema immunitario

L’inizio della Fase 2 ha dato il via libera ai test sierologici. Grazie a questi esami si potrà sapere chi è entrato realmente in contatto con il virus, e nel caso sarà possibile individuare gli anticorpi prodotti dal nostro sistema immunitario in risposta al virus. Queste informazioni saranno essenziali per poter allentare progressivamente le misure restrittive. Questi test serviranno anche a capire quanto ha circolato in Italia il coronavirus.

I TEST DISPONIBILI ATTUALMENTE

In attesa di quel vaccino che potrà risolvere definitivamente il problema coronavirus, vediamo di fare chiarezza sui vari esami oggi disponibili in Italia. I test attualmente in circolazione sono sostanzialmente tre, molto diversi tra loro:

I tamponi, che cercano di scovare la presenza del virus attraverso una ricerca rinofaringea. È l’esame che ancora oggi viene ritenuto più affidabile, perché intercetta il virus nel naso o nella gola. Il problema, però, è che è meno rapido e più costoso.

I kit veloci, che analizzano la risposta immunitaria del nostro organismo per scoprire se è entrato in contatto con il Covid. In 10 minuti dà l’esito sull’eventuale contagio. L’organismo, per difendersi dal Covid-19, produce gli anticorpi IgM (i primi a comparire) e gli IgG. Il test rapido legge la presenza o meno di questi anticorpi per chiarire se è in atto l’infezione. Sono detti anche “pungidito” perché prendono una goccia di sangue dalla mano.

I test sierologici, che ricercano anche loro, come i test rapidi, le immunoglobuline G (IgG) e le M (IgM) che si formano in tempi diversi, ma comunque a partire da circa 5-6 giorni dal contagio. Sono molto più attendibili rispetto ai kit rapidi, perché il prelievo del sangue viene effettuato in laboratorio.

QUANTO COSTANO I TEST SIEROLOGICI

I test sierologici costano mediamente, a seconda delle tipologie, tra i 4 e i 7 euro alle Regioni e tra i 25 e i 50 ai privati cittadini. È giusto comunque chiarire che i test non sostituiscono il tampone, perché questo è l’unico modo per fare la diagnosi che conferma l’infezione in corso. I test sierologici servono per capire se la persona è entrata in contatto con il virus e se ha sviluppato le difese immunitarie in grado di proteggerla in caso di nuovo contatto.


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