Piazze di spaccio in chat, dove si potevano trovare cocaina, eroina e gras, la c.d. droga dello stupro, ma anche armi e banconote false. Un giro di malaffare che sfruttava gruppi attivi sulla piattaforma Telegram. A scoprirlo le fiamme gialle di Caltanissetta a conclusione di una complessa indagine condotta sotto la direzione della Procura della Repubblica nissena. I pagamenti si potevano fare solo con criptovalute per limitarne il tracciamento. E dalle indagini delle fiamme gialle nissene emerge che nelle chat veniva proposta anche la vendita di armi e banconote false.
I gruppi individuati dai finanzieri proponevano e mettevano in vendita i prodotti anche attraverso la pubblicazione di foto e video, corredati dalle recensioni di numerosi clienti anonimi e i relativi pagamenti con criptomonete.