Aron ucciso a Palermo, gli animalisti di AIDAA parte civile: “Il risarcimento andrà alla rieducazione dei pitbull”

Anche il sindaco Lagalla, alla notizia della morte del pitbull, ha annunciato che il Comune è pronto a costituirsi parte civile

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La Procura della Repubblica di Palermo ha iscritto nel registro degli indagati l’uomo che ha dato fuoco al suo pitbull, Aron, nei giorni scorsi in piazza delle Croci. Il cane, di soli due anni, ha lottato tra la vita e la morte per alcuni giorni e si è spento la notte scorsa. L’uomo, dopo le denunce delle forze dell’ordine e di diverse associazioni animaliste, potrebbe andare prestissimo a processo: essendo la situazione cristallizzata, il Pm potrebbe chiedere il giudizio immediato e i giudici, qualora accogliessero la richiesta, potrebbero mandarlo a processo nel giro di qualche settimana.

L’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA, che si era offerta di prendere il cane in carico, ha ora annunciato che si costituirà parte civile nel procedimento. Un eventuale risarcimento sarà interamente destinato alle associazioni che si occupano della rieducazione dei pitbull usati nei combattimenti.

Anche il Comune di Palermo parte civile

Anche il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, alla notizia della morte di Aron ha subito reso noto che il Comune è pronto a costituirsi parte civile. “La speranza di questi giorni si è spenta stanotte con la terribile notizia della morte di Aron, il cane bruciato vivo martedì scorso – si legge in una nota -. Non ci sono parole per descrivere un gesto totalmente folle provocato da una singola persona, se non esprimere la piena condanna e l’assoluta intollerabilità verso qualsiasi maltrattamento nei confronti di un animale”.

“Per tali ragioni – ha aggiunto Lagalla – il Comune è pronto a costituirsi parte civile in questa drammatica vicenda. Grazie all’azione di attivisti e associazioni, oggi la sensibilità nei confronti degli animali è diversa rispetto al passato e voglio sottolineare l’impegno di chi si è prodigato per soccorrere e curare Aron, esempi da tenere a mente anche da parte delle istituzioni che devono proseguire lo sforzo a tutela degli animali”.

La manifestazione ne l punto in cui Aron è stato bruciato vivo

Intanto ieri pomeriggio sul luogo del misfatto oltre centro manifestanti hanno dato vita a una protesta per chiedere leggi più severe contro chi maltratta gli animali. Tantissimi fiori e bigliettini sono stati attaccati al palo dove martedì sera il piccolo Aron è stato bruciato vivo. “Giustizia per Aron”, l’urlo dei manifestanti (QUI IL VIDEO).

“In tanti hanno chiamato – dicono gli animalisti – il numero di emergenza per segnalare la sera prima che l’animale era
legato sotto la pioggia. Oltre al 112, sono stati chiamati gli agenti della polizia municipale e tutti hanno detto che non era
loro competenza intervenire. Per questo presenteremo una denuncia in procura per accertare chi ha risposto lo scorso 8
gennaio al numero di emergenza e agli agenti di polizia municipale e non è intervenuto. Per loro chiederemo alla procura di indagare”.

“Vogliamo sapere – aggiungono – chi è stato il funzionario dell’Asp di Palermo che ha consentito il passaggio di proprietà del povero Aron, fatto il 5 gennaio, quattro giorni prima che è stato dato alle fiamme al povero Pitbull. Chiediamo di sapere come sia stato possibile registrare il passaggio di proprietà”.

 

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