Arresti mandamento di Brancaccio, accelerazione dopo l’omicidio di Romano
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L’operazione contro il mandamento mafioso di Branncacaccio che ha portato questa mattina all’arresto di otto persone ha avuto un’accelerata dopo l’omicidio di Giancarlo Romano avvenuto il 26 febbraio allo Sperone. A rivelarlo è stato il capo della Squadra mobile di Palermo, Marco Basile che ha parlato in conferenza stampa: “Sono stati ricostruiti 15 casi di estorsione – ha spiegato Basile -, attraverso il cosiddetto sistema a tenaglia: una richiesta di pizzo a tappeto, estesa a varie attività che sono state contestate agli indagati”.
Si parla, in particolare, della gestione di piazze di spaccio site soprattutto nel quartiere Sperone e di un giro di scommesse on line mediante i cosiddetti pannelli “.com”, estranei al meccanismo legale la cui autorizzazione al rilascio è di competenza dell’Agenzia dei Monopoli. Non è tutto: gli inquirenti avrebbero raccolto anche significativi elementi probatori in ordine a diversi casi di estorsione ai danni di attività commerciali della zona. Varia la tipologia delle “vittime”: hotel, officine meccaniche, persino il venditore ambulante dello street food (QUI TUTTI I DETTAGLI). Le indagini – spiegano gli investigatori – hanno permesso di raccogliere significativi elementi di prova riguardo all’ascesa degli attuali referenti del mandamento, che avrebbero assunto la gestione delle principali attività illecite del mandamento di Brancaccio”
Nove arresti a Brancaccio, i nomi
Nello specifico la custodia cautelare in carcere è stata disposta per Alessio Salvo Caruso, il 28enne attualmente in carcere perché rimasto ferito nella sparatoria in cui ha perso la vita Giancarlo Romano; Giuseppe Arduino, 54 anni; Giuseppe Chiarello, 48 anni; Damiano Corrao, detto “kiss kiss”, 62 anni; Francesco Farina, 70 anni; Sebastiano Giordano, 63 anni; Antonio Mazzè, 57 anni; Settimo Turturella, 53 anni; Vincenzo Vella, 58 anni. Tra i destinatari del provvedimento c’era anche lo stesso Romano.
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