A commentare l’arresto del super latitante di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro, c’è anche Nicola Di Matteo, fratello del piccolo Giuseppe ucciso e sciolto nell’acido a soli 11 anni.
“Ho letto che è malato. Mi auguro che possa vivere il più a lungo possibile per avere una lunga sofferenza, la stessa che ha imposto a mio fratello, un ragazzino innocente”. Così ha dichiarato all’Adnkronos.
Giuseppe Di Matteo, nato il 19 gennaio 1981, viene rapito mentre si trova in un maneggio di Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo, da un gruppo di mafiosi che agivano su ordine del mafioso Giovanni Brusca. Il rapimento era stato organizzato per punire il padre, collaboratore di giustizia e in quel periodo sotto protezione lontano dalla Sicilia.
Durante la prigionia, il bambino viene spostato varie volte in diverse zone della Sicilia. Nel 1995, viene rinchiuso in un casolare nelle campagne di San Giuseppe Jato. Il padre, dopo una iniziale titubanza, decide di non piegarsi al ricatto e di continuare a collaborare con la giustizia. La sera dell’11 gennaio 1996, Brusca e Matteo Messina Denaro ordinano l’omicidio del piccolo Giuseppe, che viene strangolato e poi sciolto nell’acido.