Arriva il nuovo Reddito di cittadinanza: il nome e le regole

I beneficiari del nuovo Reddito di cittadinanza saranno divisi in occupabili e non occupabili. Gli importi previsti e la durata

reddito di cittadinanza

È in dirittura d’arrivo il nuovo Reddito di cittadinanza del governo Meloni. Si chiamerà Mia, ovvero Misura di Inclusione Attiva. Il ministro Giancarlo Giorgetti è al lavoro per una valutazione di massima sulla sostenibilità delle nuove regole. Il nuovo decreto tra un paio di settimane potrebbe arrivare in consiglio dei ministri. Per i beneficiari del sussidio sono previsti circa 500 euro al mese, che scenderanno a 375 per gli occupabili. Ci saranno anche novità sulle proposte di lavoro e sulla possibilità di rifiutarle, in particolare sull’offerta congrua.

La ministra Calderone nei giorni scorsi aveva spiegato che il governo stava lavorando per potenziare il programma GOL, Garanzia occupazione lavoro. La nuova misura avrà come primo passaggio «il patto di attivazione digitale. Da lì partiranno le nuove misure». Aveva spiegato: «Il punto vero è cosa sarà dato al posto del Reddito di cittadinanza. Parliamo di politiche attive e di accompagnamento al lavoro più rispondenti alle esigenze del mercato. Con l’obbligo di formazione per i percettori di Reddito di cittadinanza era già previsto dalla legge».

Chi saranno i beneficiari della Mia e la sua durata

Il Corriere della Sera ha scritto che attraverso questo nuovo strumento, chi percepirà il sussidio dovrà impegnarsi a svolgere una serie di obblighi di formazione e dovrà anche accettare le offerte in arrivo. Ci sarà una differenziazione delle somme da percepire tra occupabili e non occupabili, e le offerte di lavoro “congrue” non si potranno rifiutare. Il quotidiano ha previsto anche che probabilmente la Mia (Misura di Inclusione Attiva) si potrà chiedere dal primo settembre 2023, ed ha spiegato che i beneficiari verranno divisi in due platee:

– le famiglie povere senza persone occupabili, ovvero quelle dove c’è almeno un minorenne o un anziano over 60 o un disabile;
– le famiglie povere con persone occupabili, dove non ci sono queste situazioni ma almeno una persona tra i 18 e i 60 anni di età.

Gli occupabili che oggi beneficiano del reddito per sette mesi nel 2023 potranno presentare domanda per la Mia. Quest’ultima però avrà durata inferiore rispetto al reddito e sarà meno generosa. Inoltre la discussione è in atto riguardo i 280 euro attualmente previsti come quota per l’affitto: potrebbero essere tagliati, alleggeriti o rimodulati in base ai componenti del nucleo familiare.

La durata del sussidio e le nuove regole

Per i nuclei senza persone occupabili, dalla seconda domanda in poi, la durata massima della Mia si ridurrà a 12 mesi. Prima di chiedere una nuova prestazione dovrà passare un mese. Per i nuclei con persone occupabili la Mia scadrà al massimo dopo un anno la prima volta e dopo sei mesi la seconda. Una eventuale terza domanda si potrà presentare dopo una pausa di un anno e mezzo.

I requisiti Isee subiranno una stretta rispetto al reddito. Il tetto dovrebbe scendere da 9360 euro a 7200 euro. Il taglio di 2 mila euro farà fuori molti potenziali beneficiari. La residenza in Italia invece scenderà da dieci a cinque anni. Una piattaforma nazionale online consentirà ai percettori di ricevere le offerte di lavoro. L’offerta sarà ritenuta congrua se in linea con la profilazione della persona occupabile. La sede di lavoro dovrà essere nell’ambito della provincia di residenza. Saranno ritenute congrue anche le offerte di lavoro con contratti di 30 giorni. Il risparmio complessivo dovrebbe ammontare a 3 miliardi sugli 8 di costo attuale.

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