L’ortofrutta e la frutta secca sono il punto forte, adesso arrivano anche le marmellate. Sono le ultime nate in casa Donnalia, l’azienda di ortofrutta di Delia, in provincia di Caltanissetta, fondata nel 1978 e oggi gestita dai fratelli Vincenzo e Angelo di Pasquale, che rappresentano la terza generazione della famiglia che porta avanti il marchio.
I trasformati sono la nuova frontiera: un progetto nato per valorizzare i prodotti di Donnalia e puntare al canale horeca. Marmellata di arancia bionda di Sicilia, marmellata di arancia rossa di Sicilia, marmellata di mandarino siciliano, extra confettura di pesca di Sicilia ed extra confettura di albicocca di Sicilia sono i gusti disponibili. A queste si affiancano le speziate: arance e cannella, mandarino e zenzero, albicocche e pepe rosa.
Frutta e agrumi siciliani, scelti e selezionati nella loro stagione naturale di maturazione e dunque ricchi di proprietà benefiche e di gusto, vengono trasformati con la buccia, mentre come addensante viene utilizzata una farina di semi di carrube, 100% naturale, che conferisce al prodotto un’ottima spalmabilità. Le marmellate al momento vengono valorizzate sul canale horeca e sono in vendita anche nello shop online di Donnalia.
«Siamo un’azienda giovane che non si tira indietro, anzi, cerchiamo sempre di cavalcare l’onda facendo nuovi investimenti – spiega Vincenzo Di Pasquale, responsabile commerciale dell’azienda di famiglia -. Lo dimostra il fatto che nel corso del prossimo anno inaugureremo un nuovo stabilimento a Delia, i lavori sono in fase di definizione». La nuova struttura di 3mila metri quadrati sarà utilizzata per la lavorazione dei vari prodotti ortofrutticoli, che con il brand Donnalia valorizza sui banchi le referenze premium. Il magazzino sarà dotato di un impianto fotovoltaico da 300 kilowatt, che consentirà di ottenere il 100% di efficienza energetica.
Donnalia viene fondata a Delia, patria della pregiata pesca di Delia Igp, nel 1978 da Angelo Di Pasquale, nonno degli attuali amministratori. Oggi conta 100 dipendenti e un fatturato di sei milioni di euro. La frutta che viene commercializzata in tutta Italia, con export in Germania, Francia, in alcuni Paesi dell’Est Europa e in Senegal (dove viene esportata soprattutto l’uva), proviene dai 120 ettari coltivati nel Nisseno.
Nella produzione di 4.500 tonnellate di frutta rientrano pesche, uva, melograni, meloni, fichi d’India, frutta secca a cui si aggiunge l’arancia rossa dell’Etna: ormai un must, grazie anche al co-branding con il Consorzio di Tutela dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP che si rinnova dal 2020.