ARS, Nuccio Di Paola e Luisa Lantieri vicepresidenti

Al deputato del Movimento Cinquestelle il ruolo di vicario. Per lui, trentacinque preferenze contro le trentadue della collega di Forza Italia

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Il vice presidente vicario dell'ARS Nuccio Di Paola

Nel giorno della presentazione ufficiale dell’esecutivo guidato da Renato Schifani, l’ARS ha eletto i vicepresidenti. 
Si tratta, rispettivamente, del gelese Nuccio Di Paola del Movimento Cinque Stelle e della piazzese Luisa Lantieri di Forza Italia. 
Presenti alla votazione sessantotto deputati su settanta, nessun astenuto e una scheda nulla. 
Il deputato pentastellato è stato eletto vicepresidente vicario con trentacinque voti: cinque in più, precisamente, rispetto all’opposizione che, sulla carta, conta trenta preferenze. 
I voti raccolti provengono, oltre che dal Movimento Cinque Stelle, dal Partito Democratico, da Sicilia Vera e Sud chiama Nord, i due gruppi parlamentari che fanno capo a Cateno De Luca

L’onorevole Luisa Lantieri, eletta vicepresidente

LE DINAMICHE DEL VOTO 

Per la maggioranza, rappresentata da Fratelli d’Italia, Democrazia Cristiana Nuova, Popolari e Autonomisti, Prima l’Italia e Forza Italia, il primo banco di prova ha un esito negativo. 
Fallisce, infatti, l’elezione del vicepresidente: il candidato di maggioranza Luisa Lantieri, vicina a Renato Schifani, raccoglie un numero di voti inferiore rispetto al collega d’opposizione
Precisamente, trentadue voti contro trentacinque: quanto basta per assegnare a Nuccio Di Paola la carica di vicepresidente vicario, e alla parlamentare forzista quella di “semplice” vicepresidente. 
Una distinzione per nulla terminologica nè tantomeno formale.
Tommaso Calderone e Nicola D’Agostino , vicini a Gianfranco Miccichè, non hanno partecipato al voto. 

FORZA ITALIA VERSO LA SCISSIONE 

A pesare sull’esito del voto, la spaccatura in atto nel partito di Silvio Berlusconi in Sicilia. 
Talmente grave da determinare addirittura due gruppi parlamentari: uno che fa capo al presidente della Regione Siciliana e l’altro, composto dai fedelissimi di Gianfranco Miccichè
Tra quest’ultimo e Renato Schifani si è consumata, nei giorni scorsi, una rottura che non accenna minimamente a ricomporsi. 
L’ex presidente dell’ARS – principale fautore della mancata ricandidatura dell’attuale ministro alla Protezione Civile Nello Musumeci – ha accusato il nuovo presidente della Regione Siciliana di non recepire le indicazioni dei partiti. 
O meglio, secondo Gianfranco Miccichè, le indicazioni di Silvio Berlusconi in merito agli assessori da inserire in giunta. 
Tra i quali, paradossalmente, figurava la stessa Luisa Lantieri.
Che è stata eletta sì vicepresidente dell’ARS ma non con tutti i voti della maggioranza che conta un totale di quaranta deputati.
Giorni difficili per un partito che, nella scorsa legislatura, era il più consistente numericamente del parlamento siciliano. 
E che ora si ritrova diviso in due. 

FORZA ITALIA 1 E FORZA ITALIA 2 

La rottura – non solo politica – tra Gianfranco Miccichè e Renato Schifani si è tradotta nella costituzione temporanea di due gruppi parlamentari distinti. 
Nello specifico, di Forza Italia 1 fanno parte, attualmente, il capogruppo Stefano PellegrinoRiccardo Gallo Afflitto, Margherita La Rocca Ruvolo, Gaspare Vitrano, Luisa Lantieri e Riccardo Gennuso
Oltre allo stesso Renato Schifani, ci sono anche gli assessori Edy Tamajo e Marco Falcone, rispettivamente titolari delle Attività produttive e dell’Economia: nove componenti in tutto. 
Forza Italia 2, invece, che vede alla guida lo stesso Gianfranco Miccichè, annovera al proprio interno Nicola D’Agostino, Tommaso Calderone e Michele Mancuso.
Il gruppo è passato da cinque a quattro deputati perchè Riccardo Gennuso ha lasciato Forza Italia 2 per passare a Forza Italia 1, che appoggia l’esecutivo Schifani. 
Per il presidente dell’ARS Gaetano Galvagno, tuttavia, non si tratterebbe di una soluzione praticabile: non possono esistere, infatti, gruppi con la stessa denominazione. 
L’esponente di Fratelli d’Italia, eletto nei giorni scorsi, ha pertanto invitato i colleghi a fare chiarezza “con la massima tempestività”. 

Fonte foto: facebook