Asilo nido a Brancaccio, recuperati oltre 3 milioni e 800 mila euro per il progetto di don Pino Puglisi
Qualche giorno fa Maurizio Artale, presidente del Centro di Accoglienza Padre Nostro, si era appellato al premier Giorgia Meloni per chiedere che il progetto non morisse tra i sentieri della burocrazia
L’appello lanciato qualche giorno fa da Maurizio Artale, presidente del Centro di Accoglienza Padre Nostro, ha riportato in auge la questione dell’asilo nido di Brancaccio. Una scuola che per il momento esiste solo sulla carta: il progetto, voluto dal Beato Giuseppe Puglisi e benedetto da Papa Francesco durante la visita del 2018, aveva visto uno stanziamento di fondi in seguito sfumato.
Quell’appello accorato pare aver portato i suoi frutti. Dopo una riunione con dirigenti e tecnici per la rimodulazione dei programmi di intervento del Comune, il sindaco Roberto Lagalla ha infatti annunciato il reperimento di alcuni fondi e l’avvio dell’iter che dovrebbe finalmente portare ai lavori. “L’amministrazione ha dovuto prendere atto dei ritardi che si erano accumulati nella precedente consiliatura per la realizzazione dell’asilo nido “I Piccoli del Beato Giuseppe Puglisi” di Brancaccio e che hanno impedito di utilizzare le risorse disponibili fino al 31 dicembre 2022 – afferma il primo cittadino -. Si è reso necessario un definanziamento, associato all’impegno che avremmo ritrovato presto le risorse attraverso la riprogrammazione e rimodulazione dei fondi Pon Città Metropolitane 2014-2020 e il conseguente appostamento della spesa sul Pon 2014-2020 complementare”.
Asilo nido di Brancaccio: “Lavori conclusi entro il 2026”
“Da un esame delle economie che si sono determinate a valle degli interventi Pon, sono rinvenuti oltre 3 milioni e 800 mila euro e l’amministrazione si appresta ora ad avviare la procedura per poter finalmente pervenire alla definizione del progetto e all’aggiudicazione della gara, con i lavori che dovranno essere conclusi entro il 31 dicembre 2026″. Così annuncia il sindaco Lagalla. “È un modo – sottolinea – da parte dell’amministrazione pubblica di raccogliere e portare avanti il messaggio di padre Pino Puglisi che credeva fortemente nella strategica e necessaria funzione educativa della scuola”.
L’appello a Giorgia Meloni
Nei giorni scorsi Maurizio Artale si era appellato persino al premier Giorgia Meloni per far sì che il progetto non morisse.
“A causa di una poco accorta gestione politica e burocratica degli adempimenti necessari alla costruzione di un asilo nido a Brancaccio, denominato “I piccoli del Beato Giuseppe Puglisi”, i tre milioni di euro stanziati dal Governo Conte, nell’Aprile del 2019, il 31 dicembre 2022 sono andati in perenzione“, aveva spiegato in una nota.
L’asilo nido “I piccoli del Beato Giuseppe Puglisi” è stato progettato dal Centro di Accoglienza Padre Nostro, con la collaborazione di Reggio Children (centro internazionale per la difesa e la promozione dei diritti e delle potenzialità dei bambini), con il contributo economico della Fondazione Giovanni Paolo II di Firenze e con il grande impegno del quotidiano Avvenire.
“Allo scopo di supplire alle scellerate mancanze che hanno condotto al definanziamento del progetto – proseguiva Artale – è stato presentato un emendamento alla finanziaria nazionale, che riassegnava la somma per la costruzione dell’asilo nido, ma è stato bocciato”. L’ultima speranza era dunque nell’approvazione dell’emendamento presentato nel decreto Milleproroghe. “Desidero – aveva detto Artale – con questo mio messaggio ricordare al primo Presidente del Consiglio donna – e madre – che la mafia si combatte soprattutto costruendo asili nido, specialmente in un territorio come quello di Brancaccio, regno indiscusso dei fratelli Graviano”.
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