ASL riconosce un tuo diritto negato: per risarcire offrirà a tutti il pranzo per 10 anni

Pranzo - fonte pexels - palermolive.it

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Una manna dal cielo per i dipendenti di un’Asl che hanno visti riconosciuti i loro diritti e ora non pagheranno più il pranzo

Dopo una lunga battaglia legale, i lavoratori della Asl di Viterbo hanno ottenuto il riconoscimento di dieci anni di buoni pasto arretrati. La decisione arriva dal Giudice del Lavoro del Tribunale di Viterbo, che lo scorso 10 marzo ha emesso una sentenza favorevole ai dipendenti, stabilendo che l’indennità sostitutiva del servizio mensa debba essere riconosciuta per l’intero decennio.

A portare avanti il ricorso è stata la FP CGIL Sanità di Viterbo, che ha lottato per il riconoscimento del diritto alla pausa pranzo e all’indennità sotto forma di buoni pasto. Il sindacato ha sostenuto che i lavoratori avessero diritto a un risarcimento per il mancato riconoscimento di questo beneficio, indispensabile per garantire condizioni di lavoro dignitose.

La Asl di Viterbo aveva cercato di ridurre il periodo di risarcimento, invocando la prescrizione quinquennale per limitare il riconoscimento dei buoni pasto arretrati a soli cinque anni. Tuttavia, il Giudice ha respinto questa richiesta, confermando il diritto dei lavoratori a ricevere il beneficio per l’intero periodo di dieci anni.

Dopo la sentenza, la FP CGIL ha chiesto alla Asl di procedere immediatamente al riconoscimento dei buoni pasto arretrati. Il sindacato ha inoltre evidenziato la necessità di un adeguamento dell’importo, attualmente fermo da circa vent’anni a 4,13 euro, una cifra ormai insufficiente rispetto agli attuali prezzi al consumo.

Buoni pasto arretrati anche per i lavoratori della Asl di Chieti

Anche i dipendenti della Asl di Chieti sono in attesa dei buoni pasto arretrati, sebbene in questo caso si tratti di quelli relativi al 2020. Il pagamento, inizialmente previsto per gennaio 2025, è stato poi posticipato al 30 marzo, ma attualmente mancano ancora indicazioni chiare sulle modalità di erogazione.

La FP CGIL di Chieti ha espresso preoccupazione per i ritardi, sottolineando che un ulteriore slittamento sarebbe un’ingiustizia nei confronti dei lavoratori, che già hanno dovuto attendere a lungo per ricevere il dovuto. La situazione è resa ancora più frustrante dal fatto che chi ha intrapreso un’azione legale ha già ottenuto il beneficio, mentre gli altri sono ancora in attesa di istruzioni precise.

Pranzo - fonte pexels - palermolive.it
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Gli infermieri di Fermo nella stessa situazione

Situazione analoga si registra nell’Azienda Sanitaria Territoriale di Fermo, dove gli infermieri hanno ottenuto il riconoscimento dei buoni pasto arretrati, ma dovranno attendere fino ad aprile prima di poterli riscuotere. Anche in questo caso, l’incertezza sui tempi di pagamento sta creando malcontento tra i lavoratori.

Le vicende di Viterbo, Chieti e Fermo evidenziano un problema diffuso nel settore sanitario: la mancata erogazione di un beneficio essenziale come i buoni pasto. Le sentenze e le battaglie sindacali dimostrano che i lavoratori hanno diritto a condizioni di lavoro più eque e dignitose, ma resta ancora molta strada da fare per garantire il rispetto di questi diritti in tutte le strutture sanitarie italiane.