Torna in auge il “caso” dei programmatori assunti dall’Asp di Palermo in piena emergenza Covid, che, dopo tanti appelli, sembrano ora essere vicini alla tanto agognata stabilizzazione. Ieri, 9 febbraio, un primo via libera è arrivato infatti con l’approvazione, in Commissione congiunta Affari Costituzionali e Bilancio, di un emendamento al Milleproroghe per il quale si attende ora un esame in Aula.
“L’approvazione nel Milleproroghe della stabilizzazione anche del personale non medico reclutato durante l’emergenza Covid è un grande risultato per la Sicilia: valorizza la competenza di tanti lavoratori che sono stati indispensabili durante la pandemia e rafforza la sanità della nostra regione”. Così ha commentato la notizia Giuseppe Badagliacca del Csa Cisal, sindacato che più volte aveva sottolineato la situazione dei programmatori precari, che si intreccia anche con un concorso pubblico che dovrebbe tenersi a breve.
L’Asp di Palermo ha infatti indetto un concorso per 53 programmatori da assumere a tempo indeterminato. Una decisione sulla quale il Csa Cisal ha avuto subito da ridire, proponendo che fossero invece assunti coloro che negli ultimi anni hanno già svolto tale mansione e che godono, quindi, anche dell’esperienza maturata in tal senso.
“L’Asp di Palermo ha indetto un concorso per assumere 53 programmatori a tempo indeterminato, ‘dimenticando’ però di averne già reclutati altrettanti nel 2020 che da oltre due anni lavorano nella Pubblica amministrazione a seguito non di click day, ma di procedura di selezione pubblicata in Gazzetta. Chiediamo ai vertici dell’Asp e alla politica di non gettare alle ortiche queste professionalità che l’ente ha già formato e che hanno garantito, in piena pandemia, i servizi alla cittadinanza”. Così Giuseppe Badagliacca aveva dichiarato in una nota di qualche settimana fa.
La prova scritta del concorso è prevista dal 14 al 17 febbraio a Caltanissetta. I candidati sono oltre 2 mila. “I posti vacanti in pianta organica, dal 2020 e fino all’aprile di quest’anno, sono stati e sono coperti da personale a tempo determinato che dal primo maggio, festa dei lavoratori, potrebbe ritrovarsi paradossalmente disoccupato – aveva sottolineato il sindacalista -. Si tratta di dipendenti che sono stati indispensabili non solo nella gestione dell’emergenza Covid, ma anche per le ordinarie attività dell’Asp e di cui adesso le istituzioni non possono dimenticarsi, specie se a Roma verrà approvata la stabilizzazione di chi ha almeno 18 mesi di esperienza. È necessario avviare un percorso che tuteli questi lavoratori, a beneficio anzitutto dei siciliani”.
La stabilizzazione adesso, con l’approvazione dell’emendamento al Milleproroghe, pare essere vicina. Tra i programmatori dunque la proposta che si fa avanti è quella di spostare le date delle prove concorsuali in attesa del 28 febbraio, quando si avrà la certezza sulle loro sorti. Se dovessero essere assunti, infatti, il concorso verrebbe probabilmente bloccato, avendo ingenerato solo false speranze negli aspiranti partecipanti.