Assegno di assistenza, arriva il bonus da 850 euro mensili per gli anziani: i requisiti e come fare richiesta
In arrivo un bonus da 850 euro mensili pensato per gli anziani over 80. Si chiama “assegno di assistenza” ed è pensato come un’erogazione che si aggiunge all’indennità di accompagnamento: scopo del bonus è, infatti, quello di “remunerare il costo del lavoro di cura e assistenza svolto da lavoratori domestici”, ma anche “l’acquisto di servizi destinati al lavoro di cura e assistenza e forniti da imprese”.
Assegno di assistenza, a chi spetta?
L’assegno di assistenza è in vigore dal primo gennaio 2025 fino al 31 dicembre 2026, per un periodo di sperimentazione. Per ottenerlo bisogna avere almeno 80 anni e un “bisogno assistenziale gravissimo”, che dovrà essere valutato dall’Inps. L’Isee sociosanitario non dev’essere superiore a 6mila euro. Bisogna inoltre che l’anziano in questione sia destinatario dell’indennità di accompagnamento.
L’Inps riterrà valide al fine del riconoscimento del bisogno “gravissimo” le seguenti condizioni:
- demenza avanzata
- stato di coma
- uso continuo di autorespiratori
- invalidità totale
- lesioni spinali gravi o altre disabilità simili
Si tratta di requisiti molto stringenti che circoscrivono la platea a circa 25 mila persone: circa lo 0,6 per cento degli anziani non autosufficienti e il 2,3 per cento degli over 80 anni con assegno di accompagnamento, secondo le stime della Cgil nazionale su dati Inps e Istat.
Come presentare domanda?
La domanda può essere presentata tramite un Caf o accedendo con l’identità digitale al portale dell’Inps tramite il percorso “Sostegni, Sussidi e Indennità-Esplora Sostegni, Sussidi e Indennità. Basterà selezionare la voce “Vedi tutti” nella sezione Strumenti e successivamente “Decreto Anziani-Prestazione Universale”.
L’Inps spiega che la prestazione universale sarà erogata con cadenza mensile e sarà composta da una quota fissa monetaria, corrispondente all’indennità di accompagnamento, e una quota integrativa, definita “assegno di assistenza”, pari a 850 euro mensili. L’Inps informa infine che “provvederà al monitoraggio della spesa per un’eventuale rideterminazione dell’importo mensile della quota integrativa, qualora si verifichi uno scostamento fra il numero di domande pervenute e le risorse finanziarie”.