Assegno d’inclusione, a Palermo caos domande sospese: cosa è successo

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Fonte foto: pagina Facebook Reddito di Cittadinanza

In questi giorni si è evidenziata la problematica delle domande ADI (Assegno di inclusione) sospese per la mancata sottoscrizione del PADI (Patto di Attivazione Digitale Individuale) da parte degli utenti individuati attivabili al lavoro e la conseguente mancata presentazione/convocazione al Centro per l’Impiego. Il problema su piattaforma SIISL è stato risolto, su impulso dell’Assessorato Attività Sociali del Comune di Palermo, in raccordo con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Si avvisa pertanto che dal 04/07/2024 – fa sapere il Comune di Palermo – i beneficiari con la domanda ADI sospesa per la motivazione di cui sopra, potranno sottoscrivere il PADI, collegandosi con lo SPID su piattaforma SIISL, al fine di consentire al Centro per l’Impiego di poter visualizzare i beneficiari attivabili al lavoro che dovranno sottoscrivere il Patto di Servizio (PdS)”.

Esclusivamente coloro che hanno la domanda ADI sospesa per mancata sottoscrizione PADI e Patto di Servizio potranno recarsi, dopo aver sottoscritto il PADI online, al Centro per l’Impiego nei giorni di Lunedì, Martedì e Giovedì pomeriggio dalle ore 15.00 alle ore 17.00.

La domanda tornerà in stato “accolta” solo quando l’INPS avrà acquisito l’informazione dal Centro per l’Impiego di avvenuta sottoscrizione del Patto di Servizio. Si rassicurano gli utenti che la mensilità o le mensilità non percepite a causa della sospensione verranno recuperate nei mesi successivi”, conclude la nota.

“Poca chiarezza dal Governo nazionale”

In realtà in tanti, quasi tutti avevano già sottoscritto il PSP – afferma Davide Grasso, consigliere della V Circoscrizione -, ma devono comunque sottoscriverlo nuovamente per aggiungere la voce “ADI” nello stesso documento. Ancora una volta il dato che si può registrare è la mancanza di chiarezza e di organizzazione da parte del Governo nazionale, che umilia i più deboli, rimpallandoli da un ufficio all’altro senza però risolvere il vero problema che è quello della mancanza del lavoro nel sud, ma soprattutto in Sicilia“.