Assegno unico, si parte da luglio: ecco a chi spetta e come richiederlo

La fase transitoria andrà da luglio a dicembre. Dall’1 gennaio 2022, l’assegno diventerà permanente e universale, sostituendo le detrazioni e i bonus esistenti,

assegno unico

Il Consiglio dei ministri ha approvato l’assegno unico per i figli. Per il momento si tratta di un beneficio “ponte” dall’erogazione di sei mesi, ossia dall’1 luglio al 31 dicembre, riservato alle famiglie con figli da zero a 18 anni.

Dall’1 gennaio 2022, tuttavia, l’assegno diventerà permanente e universale, andando a sostituire le detrazioni e i bonus esistenti, i quali restano in vigore fino a fine anno.

Soddisfazione da parte di Elena Bonetti, ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia: “Due milioni di nuclei che prima non ricevevano nulla, da luglio avranno un assegno. Quattro milioni che già ricevono avranno una maggiorazione. Si tratta di un passo deciso nella direzione dell’universalità che è il principio fondante della misura. Per ora le detrazioni e le altre misure in essere, come assegno natalità e dote mamma, restano. Nessuno perderà nulla”.

Assegno unico, i dettagli della misura

La misura ponte prevede che l’assegno unico possa essere richiesto con Isee fino a 50 mila euro e varia in base al numero di figli. L’importo massimo mensile è di 167,5 euro per primo e secondo figlio, maggiorato del 30% dal terzo figlio in poi. L’importo massimo per nuclei familiari con due figli, dunque, raddoppia a 335 euro; con tre figli è più del triplo con 653 euro. Naturalmente al crescere dell’Isee l’importo diminuisce.

Per quanto riguarda la fase transitoria, l’assegno va a tutte le famiglie che non percepiscono gli assegni familiari. Il gruppo include dunque i lavoratori autonomi, i disoccupati, i percettori di Reddito di cittadinanza, o i dipendenti tagliati fuori per ragioni di reddito familiare.

Per questo gruppo vasto ed eterogeneo è stato stanziato 1 miliardo e 580 milioni dei 3 miliardi a disposizione. L’altra parte dei fondi è destinata a 4 milioni di famiglie che percepiscono già gli assegni familiari. A partire dall’1 luglio questi vedranno una maggiorazione di 37,5 euro al mese per figlio, in caso di nuclei con uno o due figli. La maggiorazione è di 70 euro in più per figlio per i nuclei che ne hanno tre o più. Il tutto, naturalmente, sempre per il periodo di transizione.

Requisiti

Chi può richiedere il beneficio?

  • Cittadino italiano, europeo, extraeuropeo, titolare di diritto di soggiorno, di permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo o per motivo di lavoro o ricerca di durata almeno semestrale.
  • Paga le tasse in Italia.
  • Residente e domiciliato in Italia con i figli a carico fino al compimento del 18esimo anno.
  • Residente in Italia da almeno due anni, anche non continuativi.
  • Oppure titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato di durata almeno semestrale.
  • Il nucleo del richiedente deve essere in possesso dell’Isee.

Importi

Gli importi dell’assegno unico vengono determinati sulla base di una tabella allegata al decreto. Per ciascun figlio minore con disabilità, risulteranno maggiorati di 50 euro; maggiorazione del 30% dal terzo figlio in poi.

Rispetto alla situazione attuale, il nuovo assegno prevede importi anche per livelli di Isee elevati (fino a 50 mila euro). Naturalmente, però, si tratta di importi più esigui. In linea generale, con Isee fino a 7 mila euro spettano a pieno gli importi base: 167,5 euro per un figlio, 355 euro con due figli, 653 euro con tre figli.

Gli importi si dimezzano a 83,5 euro con Isee di circa 15 mila euro. 30 euro al mese a figlio per Isee da 40 a 50 mila euro.

Presentare la domanda

La domanda può essere presentata sul sito Inps o presso Caf e Patronati, secondo le modalità che Inps indicherà entro il 30 giugno 2021.

L’erogazione decorre dal mese di presentazione con accredito su Iban del richiedente o bonifico domiciliato, tranne per i nuclei familiari percettori di Reddito di cittadinanza. In questo caso, infatti, l’Inps corrisponderà l’assegno per i figli insieme al reddito, ma il beneficio complessivo sarà determinato sottraendo dall’importo teorico spettante dell’assegno la quota di Rdc relativa ai figli minori che fanno parte del nucleo familiare, calcolata in base alla scala di equivalenza. Il ricalcolo sarà fatto dall’Inps. Naturalmente, l’importo erogato a titolo di assegno per i figli è libero dai vincoli di spesa e prelievo caratterizzanti il Rdc.