La polizia di Stato di Gela ha emesso sette misure cautelari nei confronti di dipendenti dell’Asp di Caltanissetta. Accusati di truffa aggravata, connotate dall’abuso di prestazione d’opera e in violazione dei doveri inerenti all’esercizio di un pubblico servizio, unite dal vincolo della continuazione del reato. Gli indagati, che in totale sono 18, si sarebbero assentati durante le ore di lavoro per impegni privati.
Interdizione per 12 mesi di tutte le attività inerenti il proprio ufficio nell’ospedale Vittorio Emanuele di Gela per tre persone; si tratta di assistente amministrativo, un collaboratore tecnico professionale e una coadiutrice amministrativa. Invece per un coadiutore amministrativo esperto una collaboratrice amministrativa professionale, una collaboratrice amministrativa professionale e un programmatore obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria; dal lunedì al venerdì, due volte al giorno, prima e dopo l’espletamento dell’attività lavorativa.
Le indagini sull’operazione denominata Exit è partita nel 2019 grazie alle lamentele di un cliente sulle inefficienze organizzative e funzionali dell’Asp di Caltanissetta. Gli investigatori hanno installato delle telecamere di videosorveglianza nella zona “badge” dei dipendenti e hanno notato che diversi dipendenti timbravano l’ingresso per poi allontanarsi senza alcuna giustificazione.