In trattoria per aiutare il fratello, al bar o a fare la spesa: ecco alcune “attività” degli assenteisti Rap
C’è chi andava con una ragazza in un condominio, chi aiutava il fratello ad apparecchiare i tavoli della trattoria, chi ne approfittava per fare la spesa o andare al bar o anche al centro scommesse. Queste sono solo alcune delle “attività” che venivano svolte dagli assenteisti della Rap durante le proprie ore di lavoro. L’inchiesta sull’assenteismo dei dipendenti dell’azienda che si occupa della raccolta rifiuti a Palermo è partita da una denuncia da parte di un dipendente ai carabinieri per i furti avvenuti nell’autoparco di via Ingham, nel quartiere Brancaccio. Sono 100 le persone indagate, di cui per 18 sono scattate le misure cautelari.
I carabinieri hanno filmato più di 1300 episodi di assenteismo, con alcuni impiegati che timbravano grazie alla presenza di un badge jolly anche per altri colleghi che invece di rispettare gli orari di lavoro facevano altro. Alcuni di essi si riunivano in un centro scommesse vicino per giocare, altri ne approfittavano per andare al supermercato e comprare qualcosa.
Nell’indagine sono coinvolti anche due dipendenti dell’area logistica officina con mansioni di capoturno: entravano senza timbrare, prendevano alcuni mezzi aziendali, li portavano in officina per riempire di gasolio i bidoni che tenevano in un armadio.
Terremoto alla Rap, 18 misure cautelari: i nomi
Nello specifico, i Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di 18 indagati. Questi sono ritenuti gravemente indiziati a vario titolo di truffa aggravata, false attestazioni o certificazioni e appropriazione indebita.
Si tratta di Domenico Biondo, Rosario Camilleri, Andrea Cardinale, Luigi Contorno, Michele D’Amico, Carmelo D’Attila, Salvatore De Luca, Francesco Paolo Morana, Rosario Fazzino, Calogero Gambino, Marco Gulotta, Giuseppe Martorana, Onofrio Messina, Antonina Oliveri, Fiorenza Raparino, Fabio Vultaggio, Michele Gaeta e Silvetro Calivà. Sono questi ultimi due gli impiegati dell’officina cui viene contestato di essersi appropriati indebitamente del gasolio “approfittando della diretta disponibilità dei veicoli in riparazione e delle relative chiavi”.
Assenteisti Rap, Todaro: “Pronti anche a licenziare dipendenti”
“Ci tengo innanzitutto a ringraziare la Procura e i Carabinieri per il forte impulso dato alle indagini, scaturite dalla denuncia di un nostro dirigente. Al contempo – commenta il presidente Giuseppe Todaro – mi rammarico che vengano coinvolti, anche in flagranza di reato, dipendenti accusati di atti criminali contro la propria azienda. Oltre a danneggiare l’immagine della Rap, vengono colpiti anche tutti quei lavoratori che ogni giorno svolgono con dedizione il loro dovere”.
Questa inchiesta è un’ulteriore tegola che si abbatte sulla Rap. E tutto questo accade mentre ci battiamo e sacrifichiamo tempo e risorse per tenere in piedi l’azienda, per scongiurare l’ennesima emergenza, per risanare i conti ed evitare anche il fallimento della Rap. Ogni giorno contrastiamo migliaia di palermitani che abbandonano rifiuti ovunque, mezza città che pretende un servizio adeguato ma poi dimentica di pagare la Tari e adesso ci tocca aprire un ulteriore fronte all’interno, con decine di dipendenti che, a quanto pare, non hanno ancora capito quanto seriamente a rischio sia il futuro dell’azienda.
Pronto il pugno duro contro gli assenteisti: “Se confermate le ipotesi accusatorie, prenderemo provvedimenti durissimi, ove ci siano i presupposti anche per il licenziamento. Oltre, ovviamente, a costituirci parte civile nell’eventuale processo. Tutti i dipendenti – conclude Todaro – devono sapere che la catena dei controlli è serrata e l’attenzione è massima perché la città vuole risposte di serietà e affidabilità e non ci saranno sconti per nessuno”.
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