Asu, ribadito sciopero a oltranza dei lavoratori: “Non servono nuove leggi, si applichino quelle esistenti”

I lavoratori Asu, rappresentati dalle segreterie regionali, si dimostrano ancora non contenti del trattamento a loro riservato dalla Regione Siciliana. Previsti due giorni di sit-in all’assessorato dei Beni Culturali

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Prosegue il braccio di ferro tra la Regione Siciliana e gli oltre 4000 lavoratori Asu (Attività Socialmente Utili). Da una parte il Governo regionale, attraverso una recente nota, ribadisce di non essere indifferente alle legittime richieste inoltrate dalle segreterie regionali Asu; da un’altra queste ultime, più concretamente, mettono alla luce la mancanza di risposte da parte della Regione su stabilizzazione e integrazione oraria. Temi al centro della protesta dei lavoratori, sfociata in uno sciopero che proseguirà fino a quando gli Asu non otterranno ciò che chiedono “a norma di legge”.

“Appare pleonastico ribadire – scrivono le sigle sindacali Ugl/Ugl Ale/Cobas-Codir/Confintesa/Usb – che la nota in trattazione totalmente si discosta da quanto precedentemente richiesto da queste Organizzazioni dei Lavoratori; necessita ricordare a codesta Dirigenza Generale che le richieste formulate dalle scriventi, nel corso degli ultimi diciotto mesi, per quanto attiene alla platea dei Lavoratori ASU assegnati in utilizzazione diretta ai Siti Culturali ricadenti nel territorio dell’Isola, non necessitano di nuove leggi in materia, poiché di già regolamentate da norme nazionali e regionali che ne prevedono, legittimamente, la proposizione in via esclusivamente amministrativa!

Dispiace, pertanto – prosegue la nota – constatare e leggere, di fatto, che codesti Uffici si sarebbero adoperati – al fine
di provvedere alla concessione dell’integrazione oraria ai Lavoratori in parola – per via legislativa. Risulterebbe debole se non addirittura scarsa attenzione verso la problematica. In quanto tutte le carte fornite a codesti Uffici conducono all’attivazione di procedure esclusivamente di natura amministrativa, ai fini dell’applicazione delle leggi nazionali e regionali tematiche tuttora vigenti. Anche per quanto attiene alla redazione del Piano di Stabilizzazione, obbligatoriamente previsto dalla legge regionale n° 24/2000 in seno all’Ente utilizzatore, nulla codesti Uffici hanno prodotto dall’emissione della sentenza della Corte Costituzionale, che testualmente incardina in utilizzazione diretta del Dipartimento Regionale dei BB.CC. e dell’I.S. questa platea di Personale ASU.

ASU: “PROMESSE DI DIALOGO MAI MANTENUTE”

Ancora – continuano le sigle sindacali – nel corso dell’incontro che la S.V. ha intrattenuto con queste OO.SS, de visu, in data 9
febbraio u.s., si era concordato che, nel breve termine di giorni 15 da quella data le stesse sarebbero state riconvocate, in un Tavolo congiunto, composto da codesto Dirigente Generale, dal Dirigente Generale del Dipartimento Regionale del Lavoro e dalle Parti Sociali. Mai avvenuto nulla di tutto questo. Apprendiamo, invero, – solamente adesso -, che codesti Uffici avrebbero avuto un’interlocuzione, nel merito, con gli Uffici del Dipartimento Regionale del Lavoro. Anche in questo caso, nessuna notizia è stata illustrata e recapitata alle OO.SS., nei tempi debiti, circa lo sviluppo degli accordi intercorsi fra i due Dipartimenti Regionali interessati. Inaccettabile.

Riepilogando, queste OO.SS. contestano a codesta Amministrazione quanto di seguito: mancata convocazione congiunta delle Parti attrici; mancata presentazione di un progetto di integrazione oraria, per via amministrativa; mancata redazione e pubblicizzazione dell’obbligatorio “Piano di Fuoriuscita” ex L.R. n° 24/2000.

“IN MANCANZA DI RISPOSTE ESAUSTIVE PROCEDERÀ LO SCIOPERO”

Per tutto quanto sopra esposto, appare a queste Organizzazioni Sindacali che la nota in oggetto esitata da codesti Uffici sia solamente specchietto per le allodole; e, dispiace constatarlo, ma necessita evidenziarlo, questi Segretari Regionali, può piacere o meno, non hanno bende agli occhi. E continuano a difendere e perorare i diritti dei lavoratori, attualmente ancora disattesi.
Non riscontriamo, nell’azione amministrativa, quella necessaria caparbietà, utile a provvedere a ristorare i lavoratori del giusto compenso, da un lato; e, lapalissianamente, anche a discapito del mancato ricambio di Personale che tanto comodo farebbe all’Amministrazione, in virtù dei circa 800 pensionamenti che codesti Uffici hanno dovuto subire, nell’ultimo trascorso biennio.

Per quanto sopra esposto – si specifica -queste OO.SS. comunicano a codesto Dirigente Generale che il percorso intrapreso e comunicato con nota prot. n° 29/22 del 16 maggio 2022 – non avendo avuto risposte esaustive circa le proprie richieste – prosegue come da calendario. Rispedendo al mittente quanto sostenuto nella nota in oggetto, in quanto fuori dal contesto delle richieste di queste OO.SS. dei Lavoratori, nell’ottica dei rapporti Istituzionali doveroso appare comunicare la prosecuzione del percorso intrapreso in data 16 maggio. Pertanto, a far data dal giorno 26 maggio p.v., i lavoratori ASU assegnati in utilizzazione diretta di codesti Uffici, e ad oltranza, continueranno ad aderire allo sciopero, proclamato da queste OO.SS., con nota prot. n° 29/22 del 16 maggio 2022.”

Intanto nelle giornate del 26 e 27 maggio, dalle 10 alle 14, i lavoratori Asu si riuniranno sotto la sede dell’assessorato ai Beni Culturali e Identità Siciliana per fare sentire ancora una volta la propria voce.