Gli 800 migranti sbarcati a Lampedusa nelle ultime 48 ore hanno creato notevole preoccupazione sia nei sindaci di frontiera che nel Governo Regionale. Ieri il presidente della Regione a sorpresa è andato a Lampedusa con l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza. Accompagnati dal sindaco dell’isola pelagia Totò Martello sono andati a visitare l’hot spot di contrada Imbriacola, dove sono ospitati più di 700 migranti, quando la capienza massima prevista è di 70.
Il governatore Nello Musumeci, allarmato dalla situazione che si sta verificando a Lampedusa, si è rivolto al Governo nazionale, ed ha chiesto assieme al Consiglio comunale, la proclamazione dello stato di emergenza: «Qui la situazione è diventata insostenibile, – ha dichiarato il Governatore – ci sono problemi sanitari, sociali ed economici. Lampedusa non può diventare una terra di frontiera. Se il premier Conte non darà risposte immediate saremo noi a ricordare quali sono le vocazioni di una terra come la Sicilia, che guardano a ben altre prospettive. Il dramma dei migranti non può pesare soltanto su una città o su una regione, mentre Roma si volta dall’altra parte».
Ma Musumeci non ha risparmiato l’Europa, storicamente da sempre assente nella gestione dei migranti.«Anche la cinica Europa ─ ha detto ─ farebbe bene a svegliarsi e uscire dalla perenne ipocrisia che recita ormai da tanto, troppo tempo. Lo Stato e l’Ue facciano sentire la loro presenza». Ma il governatore non si è fermato qui, ed ha così continuato: «Fino ad ora è stata la Regione a colmare le lacune dello Stato. Non può continuare così. Il fenomeno degli sbarchi deve essere al centro dell’attenzione del governo nazionale, non solo per evitare che passi l’idea che Lampedusa o la Sicilia più in generale vengano considerate come un campo profughi, ma anche perché i controlli non risultano essere omologati alle regole vigenti. Ieri sera ad esempio sono partiti da qui centinaia di migranti senza essere sottoposti ai tamponi o ai test sierologici».
Anche il sindaco di Lampedusa Totò Martello è intervenuto, e come scrive il Giornale di Sicilia si è rivolto al Premier: «È da tempo che invito il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a venire a Lampedusa, per controllare lo stato di emergenza. Ricevendo come unica risposta un silenzio assordante. Per questo chiedo ufficialmente che il premier venga o ci convochi a Roma, per esaminare la richiesta di stato di calamità».