Brahim Aoussaoui, il killer tunisino dell’attentato di Nizza, è stato per 15 giorni a Palermo prima di recarsi in Francia. Durante il suo soggiorno in Sicilia, in cui è stato ospite di un parente, l’uomo, che ha appena 21 anni e ha la fedina penale pulita, non avrebbe confessato a nessuno le sue intenzioni, né avrebbe frequentato ambienti radicali o manifestato atteggiamenti estremisti. Dunque, non si tratterebbe di un terrorista “strutturato” e nemmeno di un “lupo solitario” radicalizzato sul web.
Dopo la lunga permanenza nell’isola, Aoussaoui è partito per la Francia, dove nella giornata di ieri, alle 9,10 del mattino, all’interno della Cattedrale di Nizza ha ucciso tre persone, sgozzando una delle sue vittime. Ad accertare gli spostamenti del terrorista, l’intelligence e le forze di Polizia, che stanno ricostruendo gli ultimi giorni precedenti all’attacco. Il killer è sbarcato a Lampedusa il 20 settembre insieme a 23 suoi connazionali. Si è poi trasferito per qualche giorno a Bari per poi fare ritorno in Sicilia, nel capoluogo dell’isola, dove è rimasto per due settimane. Il 25 ottobre ha passato il confine di Ventimiglia ed è arrivato in Francia, dove ha consumato gli atroci delitti in nome di Allah.
Le indagini italiane, coordinate dalla Procura di Bari, si stanno concentrando anche sui 23 tunisini arrivati col 21enne il 20 settembre in Sicilia. In particolare, su uno di questi soggetti che sembrerebbe vicino ad ambienti particolarmente estremisti. Si stanno anche interrogando le persone che hanno avuto contatti col terrorista a Palermo e a Bari.
Intanto, l’uomo, ferito dalla Polizia francese subito dopo l’attentato in Cattedrale, resta ricoverato in gravi condizioni, ma non sarebbe più in pericolo di vita.