Attiva Sicilia ai Cinque Stelle: «Con voi ci vuole pazienza, come con un bambino»

Volano gli stracci tra ex compagni di strada. Il motivo? Una legge che i grillini definiscono «partigiana»

Volano gli stracci tra M5s e Attiva Sicilia. Proprio come all’indomani di un divorzio, quando entrambi i coniugi rimarcano le responsabilità dell’altro per la fine di un amore che avrebbe dovuto essere eterno. Edopo ogni pretesto è buono per alzare i toni. Succede che i grillini cercano la rissa accusando i compagni d’un tempo di essere troppo servili nei confronti del presidente Nello Musumeci. «La proposta di legge discorporare l’Identità Siciliana dalla delega ai Beni Culturali è strumentale, utile a tirare fuori dall’impiccioMusumeci dopo le polemiche della nomina assessoriale di Samonà».

PROVOCAZIONE E PAZIENZA

Provocazione pura e semplice perché sull’argomento dell’assessore leghista Angela Foti, vice presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana ed esponente di punta di Attiva Sicilia, si era espressa negativamente sin da subito. E la reazione non si è fatta attendere, questione di pochi minuti dal primo messaggio è arriva una timpulata sotto forma di comunicato stampa. «Bisogna avere pazienza, la stessa pazienza necessariaquando si insegna a un bambino a camminare. Del resto, ci troviamo davanti a chi, nonostante facciapolitica da diversi anni, è rimasto proprio ai primi passi».

CECITA’ POLITICA

Il clima è quello del duello rusticano, mancano soltanto la designazione dei padrini, il luogo e l’ora. Ma non è finita qui. «L’assoluta cecità politica dei Cinque Stelle all’Ars – ha aggiunto il capogruppo di Attiva Sicilia, Matteo Mangiacavallo – ha determinato il loro isolamento dalla vita reale oltre che da quella istituzionale.Tirare fuori dai guai Musumeci? Stupidaggini col botto, Angela Foti è stata chiara e se Musumeci volesse risolvere il problema ha la possibilità di farlo da solo senza l’aiuto di nessuno. Il problema è sempre lostesso: c’è chi come noi vuole ragionare sulle cose e porta in Commissione un disegno di legge che è conseguenza dello Statuto Siciliano e chi invece è rimasto inchiodato al no pregiudiziale. E i risultati sono evidenti, in Sicilia come nel resto d’Italia. Studino prima di parlare e vengano preparati in Commissione la prossima volta».