Aumentano i prezzi di Pfizer e Moderna: rinegoziati gli accordi con l’Europa

Bruxelles: Le trattative con Pfizer e Moderna tengono conto della capacità di produzione, l’esperienza delle aziende e le tecnologie utilizzate

Il Financial Times ha scritto che il prezzo di una dose di Moderna è salito a 21,35 euro, e una dose di Pfizer ha raggiunto quota 19,50 euro, Questi nuovi prezzi sono stati rilevati dai contratti rinegoziati dall’Europa, dai quali si è potuto constatare che il prezzo precedente era rispettivamente, sempre in euro, 18,93 e 15,50. Nell’anticipare i nuovi prezzi per le dosi di siero, il Financial Times ha citato parti dei contratti che ha visualizzato. «I termini degli accordi, raggiunti quest’anno per un totale di fino a 2,1 miliardi di dosi fino al 2023, hanno goduto di una revisione dopo che i dati delle prove di fase 3 hanno mostrato che i vaccini a Rna messaggero delle due società hanno tassi di efficacia più elevati rispetto alle dosi più economiche sviluppate da Oxford/AstraZeneca e Johnson & Johnson», ha scritto il giornale. Quindi tengono conto della capacità di produzione, l’esperienza delle aziende e le tecnologie utilizzate

LE SOCIETÀ HANNO SFUTTATO IL LORO POTERE E LE LEGGI DI MERCATO

Una fonte citata dal Financial Time ha specificato che le società hanno sfruttato il loto potere di mercato e usato la «solita retorica dell’industria farmaceutica: i vaccini funzionano quindi hanno aumentato il valore». E inoltre secondo una legge di mercato, aumentando la richiesta lievitano i prezzi. Stando alle anticipazioni del quotidiano economico-finanziario britannico, i prezzi dei precedenti contratti Ue hanno risentito del momento complesso della campagna vaccinale nell’Unione europea. Mentre c’era il blocco che affrontava i problemi di forniture da parte di AstraZeneca e Johnson&Johnson. E inoltre le autorità stavano indagando su un sospetto legame fra le dosi di questi vaccini e dei rari coaguli di sangue. Inoltre Bruxelles stava anche combattendo contro le critiche da parte di Stati membri, guidati dall’Austria. La Commissione Ue era accusata di una distribuzione «iniqua» di vaccini. Gli scontenti sostenenevano che la Ue avesse lasciato alcuni Paesi a corto di forniture.