Secondo un’indagine condotta da Coldiretti, il 51% degli italiani rinuncia all’acquisto di prodotti alimentari a causa dell’aumento record dei prezzi. Crescono le vendite nei discount e l’acquisto di prodotti low cost.
Dall’analisi condotta sul sito www.coldiretti.it, è emerso che non solo un italiano su due taglia la spesa nel carrello ma si assiste anche un aumento nell’acquisto di prodotti low cost. Infatti, il 18% degli utenti intervistati ha dichiarato di aver ridotto la qualità degli acquisti, costretto ad orientarsi verso prodotti a prezzo più basso per arrivare a fine mese, mentre il 31% di cittadini non ha modificato le abitudini di spesa.
Secondo Coldiretti, a causa del forte aumento dei prezzi, gli italiani sono alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti, cambiando negozio, supermercato o discount. Accanto alla formula tradizionale del 3×2 ed ai punti a premio – precisa la Coldiretti – si sono moltiplicate e differenziate le proposte delle diverse catene per renderle meno confrontabili tra loro e più appetibili ai clienti: dalle vendite sottocosto che devono seguire regole precise ai buoni spesa.
Nonostante gli italiani provino a ridurre il bilancio familiare mensile, il costo dei prodotti alimentari nel 2022 è cresciuto del 3,1% per acquistare allo stesso tempo una quantità ridotta, pari al 3%, dall’analisi Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio al dettaglio nel primo semestre 2022. Inoltre, si assiste a un vero boom dei discount alimentari che mettono a segno un aumento delle vendite di ben il 9%.
La situazione varia naturalmente da prodotto a prodotto con gli italiani che – spiega la Coldiretti – hanno tagliato ad esempio gli acquisti di frutta e verdura che crollano nel 2022 dell’11% in quantità rispetto allo scorso anno scendendo a 2,6 milioni di tonnellate, su valori minimi da inizio secolo, sulla base dei dati Cso Italy/Gfk Italia nel primo semestre. A pesare è stato l’aumento dei prezzi che sono rincarati al dettaglio per gli ortaggi del 12,4% e per la frutta dell’8,3% anche se nelle campagne sono riconosciuti valori che non coprono sempre i costi di produzione con i raccolti falcidiati da grandine e siccità, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat ad agosto. Un taglio – sostiene la Coldiretti – destinato nel tempo ad avere un impatto anche sulla salute se si considera che è di 400 grammi per persona la soglia minima di frutta e verdure fresche da mangiare in più volte al giorno, raccomandato dal Consiglio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per una dieta sana.