Aumento pensioni, grazie alla tua data di nascita puoi avere più soldi: modifica alla Legge di Bilancio

Aumento pensioni - fonte pexels - palermolive.it

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Molti pensionati possono accedere a un incremento dell’assegno mensile, ma non è automatico

Gli assegni pensionistici sono spesso molto bassi e non riescono a rendere la vita di molti anziani dignitosa. Per venire incontro alla crescente povertà il governo sta attuando una serie di misure per incrementare le pensioni e migliorare la qualità della vita degli anziani. Vantaggi sono previsti anche per chi andrà in pensione nel 2025. La buona notizia è che la rivalutazione del montante contributivo sarà del 3,66%, un netto incremento rispetto al 2,30% dello scorso anno.

Questo coefficiente, comunicato dall’Istat, rappresenta il valore più alto dal 2006 ed è frutto del calcolo basato sul tasso medio annuo composto di variazione del PIL nominale nei cinque anni precedenti il penultimo anno prima del pensionamento. L’aumento riflette l’alta inflazione degli ultimi anni e non solo la crescita economica reale. Dal 2012, e per alcuni lavoratori dal 1996, il sistema contributivo ha sostituito in parte o del tutto il calcolo retributivo. Esso si basa sui contributi versati durante la carriera lavorativa, rivalutati annualmente in base al coefficiente di capitalizzazione.

Nel 2025, ad esempio, un montante contributivo di 100.000 euro al 31 dicembre 2023 salirà a 103.660 euro. Tuttavia, i contributi versati nel 2024 e nel 2025 non saranno rivalutati, ma sommati al montante per il calcolo finale. Per determinare l’importo della pensione, il montante rivalutato viene moltiplicato per il coefficiente di trasformazione, un parametro che varia in base all’età di pensionamento. Più tardi si accede alla pensione, maggiore sarà il coefficiente applicato.

Questa tabella è soggetta a revisione biennale: nel 2023/2024, i valori sono stati temporaneamente aumentati a causa della riduzione dell’aspettativa di vita legata alla pandemia, ma per il biennio 2025/2026 torneranno a diminuire. L’aumento del coefficiente di capitalizzazione rappresenta un’occasione significativa per chi andrà in pensione nel 2025. Grazie alla rivalutazione, i montanti contributivi accumulati fino al 2023 cresceranno in misura maggiore rispetto agli anni precedenti.

Incremento al milione: un aiuto ai pensionati in difficoltà

L’incremento al milione è una misura introdotta nel 2001 per supportare i pensionati con redditi molto bassi, garantendo un aumento dell’importo della pensione fino a 739,83 euro al mese. Questa maggiorazione si applica anche su trattamenti assistenziali come l’Assegno sociale o le pensioni di invalidità civile totale. L’importo dell’incremento è fisso e per il 2025 ammonta a 136,44 euro, consentendo un significativo miglioramento del reddito per chi vive situazioni economiche difficili.

Per accedere all’incremento al milione nel 2025 è necessario rispettare specifici requisiti. L’importo della pensione deve essere inferiore a 603,39 euro mensili, mentre il reddito individuale annuo del richiedente non deve superare i 9.555,65 euro (16.502,98 euro se coniugato). Inoltre, il beneficiario deve avere almeno 70 anni di età, con possibilità di anticipo a partire dai 66 anni per chi ha accumulato almeno 20 anni di contributi. Restano esclusi i pensionati con meno di 65 anni, ad eccezione degli invalidi civili totali, per i quali la misura è accessibile già dai 18 anni.

Aumento pensioni - fonte pexels - palermolive.it
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Importi e modalità di calcolo

Per i pensionati con trattamenti inferiori a 603,39 euro, l’incremento al milione porta l’importo fino a 739,83 euro. Chi ha una pensione tra queste due cifre riceverà una maggiorazione parziale calcolata secondo la formula: 739,83 – Importo della pensione. Questo sistema garantisce che nessuno resti con un trattamento al di sotto della soglia stabilita. Tuttavia, l’incremento non è automatico: i pensionati interessati devono presentare una domanda specifica tramite patronato o accedere al servizio digitale MyINPS.

Dal 2025 l’incremento al milione verrà riconosciuto anche ai nati tra il 1954 e il 1959, purché rispettino i requisiti di reddito ed età. Questa estensione permette a nuovi beneficiari di accedere a una misura fondamentale per affrontare le difficoltà economiche. Per ottenere l’aumento è indispensabile attivarsi autonomamente, compilando la richiesta attraverso i canali previsti, altrimenti il diritto non verrà applicato.