Aumento stipendi, da novembre ti devono dare più soldi: ma quello che ti viene chiesto in cambio potrebbe non piacerti | La legge di Governo è pesante
Un gradito e insperato aumento degli stipendi è previsto per il prossimo mese di novembre. Ma purtroppo non è tutto oro quello che luccica
Il mese di novembre porterà una buona notizia per milioni di cittadini e di lavoratori. È infatti previsto un aumento significativo dello stipendio che darà un contributo importante in vista dell’ultimo segmento di questo tormentato 2024.
In un periodo di gravissima crisi economica come quello che tutta l’Europa sta attraversando, si tratta senz’ombra di dubbio di una notizia di grande rilievo. Proviamo a spiegare adesso nei dettagli in cosa consiste un provvedimento di cui usufruiranno determinate categorie di lavoratori.
La principale prerogativa della misura in questione è che tale consistente aumento della retribuzione in busta paga sarà appannaggio solo di chi ha preso una decisione di vitale importanza per il proprio futuro.
È garantito infatti un aumento netto di stipendio attraverso un esonero contributivo riservato a chiunque decida di continuare a lavorare nonostante abbia già maturato i requisiti per la pensione anticipata che corrispondono a 62 anni d’età e 41 anni di contributi.
Aumento stipendi, la realtà è ben diversa: ecco i dettagli
Quella che sarà erogata a novembre costituisce l’ultima tranche di pagamenti per l’annata in corso ed è rivolta a una precisa e circoscritta categoria di lavoratori del pubblico impiego che non hanno ricevuto l’incentivo nei mesi scorsi.
In attesa che giungano importanti novità in merito alla questione previdenziale inserite nella Legge di Bilancio del 2025, dall’1 novembre scatterà l’ultima tranche del cosiddetto bonus Maroni, l’incentivo destinato ai lavoratori dipendenti che decidono di rinviare l’uscita anticipata dall’attività pur avendone maturato i requisiti.
Aumenta lo stipendio ma non per tutti: il motivo fa infuriare tutti
La misura in questione riguarda solo i lavoratori che hanno maturato i requisiti previsti da Quota 103, ovvero il raggiungimento di 62 anni d’età e 41 anni di contributi. È inoltre doveroso sottolineare come nel caso specifico il bonus risulti molto più appetibile per i dipendenti che superano i 35mila euro all’anno di stipendio.
Chi sperava che l’aumento potesse coinvolgere e riguardare tutte le categorie di lavoratori non potrà che masticare amaro. Tra l’altro come già stabilito dal calendario dell’Istituto di previdenza sociale, il prossimo 1 novembre partirà il pagamento del bonus per i dipendenti delle pubbliche Amministrazioni. In molti però a quanto pare avrebbero preferito andare subito in pensione. Il danno oltre alla beffa.