I fatti
Taormina, il 28 ottobre dello scorso anno, avrebbe avuto una discussione con l’ingegnere Mario La Rocca, dirigente generale del dipartimento per la pianificazione strategica. La Rocca era finito in ospedale con una prognosi di sette giorni dopo aver dichiarato di esser stato picchiato dall’autista.
La sentenza del giudice
Secondo il giudice del lavoro “il fatto di avere cagionato lesioni personali al superiore Mario La Rocca picchiandolo si fonda unicamente sulla relazione da questi trasmessa al dirigente generale del dipartimento, prodotta in atti e inclusa nella contestazione, senza che nel presente giudizio sia neppure stata richiesta la prova testimoniale del medesimo”.
Il difetto di prova
In poche parole, secondo il giudice non sussiste alcuna prova ma solo “dichiarazioni rese in sede di procedimento disciplinare da soggetti dichiaratamente non presenti al momento dei fatti, la cui testimonianza, in ogni caso, neppure è stata richiesta in giudizio da parte dell’amministrazione”.
Essendoci un difetto di prova, la sanzione disciplinare viene perciò resa illegittima e annullata. Al dipendente saranno restituite le tre mensilità tolte.