Alle 10:15 è iniziata al Policlinico di Messina l’autopsia dei resti del bambino trovato nelle campagne di Caronia, che dovrebbero essere di Gioele Mondello, il piccolo di 4 anni scomparso con la madre Viviana Parisi il 3 agosto. L’esame è durato circa quattro ore, ed è stato condotto dai medici legali Daniela Sapienza ed Elvira Ventura Spagnolo, dell’Università di Messina. Facevano parte del gruppo di lavoro anche un entomologo e due zoologi esperti di tracce di animali impresse sui corpi e di fauna selvatica. Il pool era completato da una geologa, ed ha assistito alle operazioni il medico legale consulente della famiglia Mondello, Giuseppina Certo.
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COSA HA DETTO IL MEDICO LEGALE
La dottoressa Certo, come riporta l’Ansa, dopo avere preso parte all’autopsia del piccolo Gioele, ha rilasciato alcune dichiarazioni: «I resti del cadavere sono abbastanza compromessi. Ci sono lesioni da macro fauna, cioè morsi di animali selvatici. C’è del terriccio che è stato analizzato e prelevato. Non si può dire ancora dove il bambino è morto e capire se è stato morso prima o dopo la morte. Sono valutazioni che si faranno concatenando i vari risultati». Poi ha aggiunto: «Abbiamo acquisito dei dati. Mancano gli arti e parti di tessuti. Allo stato non è possibile ricavare elementi utili se non da tutti i fattori che potranno emergere dall’indagine specialistica. Deve essere tutto ricostituito singolarmente mettendo assieme tutti i tasselli. Oggi non si può mettere alcun punto certo sull’analisi del bambino».
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LA TAC PRIMA DELL’AUTOPSIA
Dalla tac effettuata prima dell’autopsia sono emerse delle piccole pietre tra i resti del bambino trovati nelle campagne di Caronia, che potrebbero essere utili per stabilire il luogo e il momento della sua morte. L‘avvocato di famiglia, Pietro Venuti ha detto: «Ci sono ancora resti del bambino da trovare, i sopralluoghi proseguiranno. Ieri, abbiamo fatto un nuovo sopralluogo con il magistrato e i consulenti, fino a tarda sera, per comprendere se era possibile fare un percorso da una parte all’altra della collina, dove sono stati ritrovati i corpi. E’ un itinerario difficile da percorrere»