La Regione Siciliana vuole chiudere l’Avviso 22 lasciando senza pagamenti gli ultimi tirocinanti. Ci sono delle pratiche che giacciono al dipartimento lavoro regionale con delle criticità note che durano da 3 anni, rimaste incomplete per la lentezza delle procedure regionali per l’erogazione.
A tutto questo bisogna aggiungere che è spesso complicato, se non impossibile, trovare per i tirocinanti la documentazione mancante di cui competenza è stata affidata agli enti promotori che avevano aderito all’Avviso 22, selezionati direttamente dalla Regione Siciliana.
I tirocinanti non ci stanno, sono stanchi di questa situazione. “Abbiamo svolto il tirocinio regolarmente, seguendo alla lettera le indicazioni del Bando che con chiarezza indicava la durata dei tirocini, da 6 a 12 mesi, e la retribuzione di 500 euro mensili. Siamo stati beffati e siamo vittime incolpevoli di un sistema assurdo, farraginoso ed estremamente lento che non ha permesso che i pagamenti potessero essere fatti a tempo debito. La preparazione della documentazione è stata affidata agli enti promotori di formazione nonché alle APL accreditate con la Regione Siciliana. Spettava all’Assessorato di riferimento imbastire le pratiche velocemente e controllare la documentazione inviata”, afferma Oreste Lauria, portavoce regionale dei tirocinanti dell’avviso 22 della regione siciliana. “Adesso tocca al Governo regionale intervenire sullo scandalo dell’Avviso 22 accertando le sue responsabilità e la lentezza accumulata per porre finalmente rimedio a questa paradossale vicenda. Chiediamo l’intervento immediato del presidente della regione siciliana Renato Schifani. Trovi soluzione al caso”, conclude.
La deputata del M5S Roberta Schillaci ieri è intervenuta all’Ars. “I tirocinanti sono rimasti incagliati a non ricevere nulla.
Non è accettabile sentir dire dal Servizio 4 che 189 pratiche verranno cancellate perché incomplete… Ma la responsabilità di chi è? Dei tirocinanti che sono stati sfruttati e messi da parte? Non lo possiamo accettare e chiediamo al governo regionale di risolvere questa vergognosa vicenda”.
Oreste Lauria: “Disoccupati nonostante il tirocinio svolto regolarmente, sfruttati e mandati a casa senza 1 euro. Dopo una lunga attesa, l’assessorato al lavoro ad oggi non riconosce il quanto dovuto ai tirocinanti di cui pratiche sono rimaste ferme da 3 anni, impantanate dalla burocrazia. Non c’è stato nessun coordinamento per l’ingresso al lavoro. Questi bandi regionali per tirocini formativi servono solamente a sperperare denaro pubblico investito senza aver raggiunto ottimi risultati sull’occupazione stabile. 1.741 persone sono state impegnate tramite un bando di partecipazione soltanto ad occupare da 6 a 12 mesi e favorire aziende, imprese private e enti pubblici per garantirne mesi di manodopera a costo zero. Dovrebbero precludere l’accesso al lavoro e invece diventano beffa per occupare solo temporaneamente e senza nessuna reale stabile occupazione. Uno spreco di denaro pubblico utilizzato male per dare un piccolo contentino ai giovani Siciliani, e al contempo regalare manodopera a costo zero a beneficio delle aziende. Alla fine del tirocinio solamente 170 sono stati assunti con contratti variabili part-time e a tempo determinato”.