Avviso 22, tanti tirocinanti disoccupati: “Chiediamo un incontro a Schifani”
Le parole di Oreste Lauria
Sono tanti i tirocinanti di “Avviso 22” che ancora oggi dopo aver svolto lo stage sono senza un lavoro e parte di loro percepisce il reddito di cittadinanza. ” Chiediamo al governo regionale di poter lavorare”, dice Oreste Laura, portavoce dei tirocinanti che sottolinea di come alcuni ancora non hanno ricevuto parte della retribuzione.
L’Avviso 22 è stato uno sfruttamento legalizzato – continua Lauria -. Si è favorito personale a costo zero per imprese ed enti pubblici, non c’è una buona percentuale che soddisfa l’occupazione in Sicilia. La proposta formativa che la Regione Sicilia ha sviluppato tramite i tirocini come l’Avviso 22 è stata ufficialmente dichiarata un fallimento totale dall’Unione europea. Dei tirocinanti che hanno preso parte al suddetto Avviso 22 ve ne sono almeno 300 incappati per varie vicissitudini che ancora aspettano dopo ben 3 anni di essere pagati per il lavoro svolto.
Appello alla Regione
I tirocinanti chiedono l’intervento dell’assessore dott.ssa Nuccia Albano e del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. “Ci sono pratiche del 2019 e del 2020 rimaste ferme per delle procedure non concluse e ci sono difficoltà a sanarle, Chiediamo interventi urgenti del governo regionale. Bisogna trovare i responsabili e prendere provvedimenti seri; è
cambiare direzione per favorire l’occupazione in Sicilia, creare nuovi strumenti di sviluppo che permettono una vera possibilità di lavoro ai disoccupati siciliani.
È giunto il momento che le istituzioni siciliane con il Presidente della regione Sicilia Renato Schifani prendano coscienza della situazione dei tirocinanti affrontandola con soluzioni concrete e definitive.
Lauria chiede un incontro urgente con il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani “per chiedere un inserimento lavorativo per gli ex tirocinanti quasi tutti disoccupati. “Viviamo in una situazione economica e sociale di disagio. Alcuni percepiscono il reddito di cittadinanza, altri nemmeno quello perché non hanno i requisiti nonostante la disoccupazione”.