Ogni venerdì e sabato, tra piazza Politeama, piazzetta Bagnasco e piazzale Ungheria c’è una gang formata da una trentina di ragazzini fra i 9 e 17 anni che detta legge, ed impone il linguaggio della violenza. Dalla fine dell’estate ad ora, le vittime che hanno denunziato sono state una decina, quattro negli ultimi quindici giorni. Come riporta Repubblica, i componenti di questa banda di teppisti sono figli di famiglie normali, non ci sono pregiudicati tra i genitori. Eppure aggrediscono le loro vittime provocandole per i motivi più banali: per come vestono, se sono grassi oppure il modo di camminare. Spesso il pestaggio può avvenire anche senza nessuna provocazione.
Il punto di ritrovo di questi mini bulli, o forse, meglio, piccoli delinquenti, è il Palchetto della musica in piazza Politeama , e provengono da diversi quartieri. A quanto pare obbediscono, anche i più grandi, ad un 14enne con le dita della mano destra tempestate di anelli, alcuni appuntiti. Una delle ultime vittime è stato un ragazzo di 14 anni, che passava vicino al Palchetto. «Tu sa qui non devi passare», gli hanno detto prima di prenderlo a calci e a pugni fino a fratturargli la mandibola. La polizia ha individuato uno degli aggressori, e lo ha segnalato alla procura per lesioni. Il giorno prima gli episodi erano stati due, a distanza di un’ora l’uno dall’altro: percosse e spintoni ad altri due ragazzini. E, il 25 novembre la baby-gang ha anche tentato di rubare uno skateboard ad un altro giovanissimo.
La Questura e la Procura dei minorenni stanno lavorando senza sosta per individuare il branco che compone la gang. Molti dei componenti sono stati già individuati. Il questore Leopoldo Laricchia ha spiegato a Repubblica: «Lavoriamo a questo fenomeno dalla fine di novembre, e sono stati già diversi i servizi con poliziotti in borghese del commissariato Centro. Abbiamo già identificato una ventina di giovani tra i 12 e i 17 anni». Inoltre il questore ha lanciato un doppio appello: «Ai genitori di chi subisce questo tipo di attenzioni, dico di denunciare. Mi rivolgo anche ai genitori dei ragazzini del branco. Gli dico di fare maggiore attenzione ai propri figli, per comprendere chi frequentano. Probabilmente gli stessi genitori non sanno cosa fanno i figli fuori casa, non se lo immaginano». Alla procura dei minori ci sono già sette fascicoli per aggressioni e lesioni, tentate rapine e anche un palpeggiamento. Al lavoro ci sono il procuratore capo facente funzioni Massimo Russo e la sostituta procuratrice Claudia Caramanna. Anche Russo lancia un appello: «Molte vittime non denunciano per paura. Quei ragazzini li conoscono e temono ritorsioni. Rompete questo muro di omertà. Non si può tollerare al centro di Palermo la manifestazione di una cultura mafiosa».