Sin dalle prime ore di stamattina, gli agenti del Commissariato di P.S. di Bagheria ed i Carabinieri della Compagnia del medesimo centro, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare con cui si sono effettuati arresti e perquisizioni.
Nei confronti di quattro persone si tratta di custodia cautelare in carcere, altre 25 risultano indagate; nei confronti di tutti si sono inoltre eseguiti decreti di perquisizione. Gli indagati, orbitanti nella zona del bagherese, dovranno rispondere, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, trasporto, cessione, commercio e vendita di stupefacenti.
Ad emettere il provvedimento l’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Palermo, nel corso dell’indagine preliminare diretta dalla Sezione ‘Palermo’, coordinata dal Procuratore Aggiunto Salvatore De Luca, della Direzione Distrettuale Antimafia della locale Procura.
Tutto scaturisce da un’articolata attività investigativa, condotta congiuntamente da dicembre 2016 a novembre 2018. Questa ha consentito di acquisire un grave quadro indiziario sostanzialmente accolto nel provvedimento cautelare. Si contestano dunque agli indagati le presunte condotte di traffico e vendita di cocaina, eroina ed hashish nelle province di Palermo e Trapani.
Con l’odierna operazione, le Forze dell’Ordine hanno smantellato una delle principali presunte piazze di spaccio di Bagheria. Ad egemonizzare il traffico, secondo i gravi indizi ritenuti dal GIP, due diverse associazioni a delinquere finalizzate al traffico di stupefacenti.
Gli odierni arrestati, nel settembre 2021, avevano già ricevuto un’altra misura cautelare emersa nell’ambito di un’attività d’indagine, sempre coordinata dalla predetta D.D.A.
In carcere sono dunque finiti Nicolò Cannata, 35 anni; Giuseppe Cannata, 37 anni; Fabio Tripoli, 31 anni; Antonino Bartolomeo Scaduto, 26 anni. Il gip Antonella Consiglio nell’ordinanza ha inoltre disposto il sequestro di tre auto e una moto nella disponibilità di Nicolò Cannata e due auto e una moto nella disponibilità di Giuseppe Cannata.