Bagheria, strage di animali: avvelenati 15 tra cani e gatti

Morte anche due pecore gravide. A denunciare l’accaduto il veterinario Gino Gagliano, direttore sanitario dell’ambulatorio veterinario “Città di Bagheria”. Gli animali sono stati avvelenati con delle esche, forse da qualcuno che voleva uccidere i randagi presenti in zona.

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Una vera e propria strage di animali si è verificata nei giorni scorsi a Bagheria, in provincia di Palermo. Nella periferica strada Comunale Ranteria, sono infatti stati ritrovati 15 tra cani e gatti avvelenati. A questi si aggiungono anche due pecore gravide.

Stando a quanto rilevato dal veterinario Gino Gagliano, direttore sanitario dell’ambulatorio veterinario “Città di Bagheria”, gli animali sarebbero stati uccisi con Metaldeide. Si tratta di un veleno molto forte, facile da reperire dato il suo utilizzo in agricoltura. Qualcuno ha probabilmente piazzato delle esche avvelenate con lo scopo di uccidere i randagi presenti in zona. D’altronde, non è neanche la prima volta che un fatto simile accade a Bagheria; circa tre anni fa un simile episodio aveva portato alla morte di altri animali.

Bagheria, strage di animali nelle campagne

“Ero restio a nominare il prodotto, perchè è di facile reperimento e non vorrei ispirare altre indegne persone a prenderlo come esempi – scrive il veterinario in un post su Facebook -. In questo caso è stato aggiunto il veleno a del tritato di carne ed è stato piazzato in diversi posti lungo la strada, in particolare in una strada senza uscita in cima a Comunale Ranteria”.

“Questo veleno – spiega il dottor Gagliano – agisce abbastanza velocemente a differenza dei rodenticidi. Nell’arco di trenta minuti l’animale si presenta irrequieto e a volte aggressivo; ha difficoltà a mantenere la stazione quadrupedale, presenta delle mioclonie (contrazioni spastiche dei muscoli), vomito e abbattimento. Un classico sintomo è la presenza di schiuma nelle prime vie aeree. Purtroppo, in rapporto alla dose ingerita, la morte può sopraggiungere in pochissimo tempo e avviene per paralisi respiratoria”.

“Dispiacere e perdite economiche”

“Sono stato a fare un sopralluogo e ho trovato le carcasse di diversi animali – continua il veterinario – intervistando la gente che frequenta la contrada, abbiamo contato circa 15 animali, tra cani di proprietà e non, gatti randagi e non, ed infine c’è stato anche il decesso di due pecore che pascolano nella zona. L’autopsia di questa e l’esame del contenuto ruminale ci ha aiutato, insieme alla descrizione dei sintomi che i proprietari degli animali mi hanno riportato, a riconoscere il tipo di veleno utilizzato per questo deplorevole atto. Questo evento ha causato tanta tristezza ai proprietari degli animali da compagnia ma anche delle perdite economiche per gli allevatori: le pecore erano entrambe gravide. Spero che saranno trovati i responsabili e e che manifestino un minimo di coscienza, evitando di ricadere in tentazioni. Triste ed arrabbiato”.

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