Baglio Scorzadenaro, villa nobiliare caduta “in miseria”

La ristrutturazione dell’area, sita nei pressi di via Ernesto Basile, è costata oltre 500.000 euro. Ma sulla destinazione d’uso del bene, ancora non ci sono risposte.

Baglio Scorzadenaro

Cento euro per ogni suo anno di storia: questa è la cifra che l’Amministrazione Comunale, negli anni, ha sostenuto per il rifacimento di Baglio Scorzadenaro, villa nobiliare sita nei pressi dello svincolo di via Ernesto Basile, a Palermo. Una perla in quella che una volta fù la Conca d’oro, di cui oggi però rimangono soltanto le macerie. L’area, sita all’ombra della SS624, è totalmente abbandonata, nonostante i 509.000 euro spesi per la sua messa in sicurezza.

Il terremoto del 2002 danneggiò infatti la struttura in modo incisivo, tanto da costringere il Comune di Palermo a dei lavori di manutenzione straordinaria: messa in sicurezza delle parti pericolanti, rifacimento dei solai e delle murature. Nonostante ciò, baglio Scorzadenaro non ha mai trovato una sua destinazione d’uso efficiente. I due tentativi degli uffici comunali per assegnare il bene sono andati tutti a vuoto. Sono tante le soluzioni paventate in questi anni. Dalla costruzione di un museo, all’utilizzo del palazzo come sede decentrata di organismi comunali, per finire ad una postazione della polizia municipale. Ma ad oggi nulla di fatto. Il bene culturale è lasciato alle intemperie del tempo e del meteo, immerso tra i rifiuti e tra sterpaglia che continuano a crescere imperterrite nell’immobilismo generale.

UNA SITUAZIONE DI STALLO CHE PERDURA DA 40 ANNI

Abbiamo chiesto delucidazioni sul bene all’architetto Ferdinando Scalia, che ha un pò ricostruito le fasi che hanno portato all’attuale status quo.

Quest’edificio, nel 1983, è stato per la gran parte abbattuto per fare lo svincolo Brasa, che serve l’università e la strada statale Palermo-Sciacca. Era rimasto solo questo corpo di fabbrica, rimasto in abbandono fino al terremoto del 2002. Quattro anni dopo hanno fatto un bando per il restauro, finiti nel 2009. Questi lavori non erano lavori di restauro, ma soltanto di messa in sicurezza. Un anno dopo il comune di Palermo voleva affidare i locali alla polizia municipale, che ha rifiutato l’immobile per le ulteriori spesi che vi erano da sostenere. Nel 2015 l’Amministrazione ha provato a darlo in concessione per 12 anni all’Avis, che aveva fatto un preventivo per rendere l’immobile “fruibile” e servivano qualcosa come 400.000 euro“.

Questa struttura paga tre tipologie di problemi. Il primo è la gestione degli immobili da parte del Comune, che ha fatto il restauro con i fondi POR ma non ha mai messo un euro per renderlo funzionale, il che costringe chi si vuole prendere il bene a sostenere spese ingenti. In secondo luogo, l’Amministrazione non ha mai preso in considerazione di porci degli uffici. Il terzo, il più importante, è la collocazione del bene. Il fatto è che in mezzo ad uno svincolo, vicino ad una rampa di risalita. Non ci si può parcheggiare lì vicino, in quanto è tutto divieto di sosta e non puoi fare nemmeno un nuovo parcheggio per motivi di spazio. Inoltre le borgate sono distanti per essere raggiunto a piedi. Non è un luogo facilmente fruibile“.

Il problema della destinazione non è di poco conto. Inoltre, secondo il progetto della futura linea C del tram, ci sarà una rimodulazione dello svincolo Brasa. Proprio vicino al baglio Scorzadenaro, dovrà essere fatta una strada parzialmente in trincea per adattarsi alla futura situazione viaria. L’unica strada per questa struttura è che il Comune si faccia carico dei lavori di ristrutturazione interna ed assegni la struttura alle associazioni“.