“Bando introvabile”, al Comune di Palermo la polemica sui beni confiscati: “Tentativi di screditarci”
Serrato botta e risposta tra alcuni consiglieri dell’opposizione e l’assessore Brigida Alaimo: la vicenda
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Nuove polemiche in seno al Comune di Palermo. Un gruppo di consiglieri dell’opposizione sottolinea che il bando per l’assegnazione dei beni confiscati sarebbe introvabile sul sito istituzionale. “A poche ore dalla scadenza della prima fase del bando per l’assegnazione dei beni confiscati, è ormai evidente che al Comune, come si dice in gergo, o ci sono o ci fanno. Sul sito istituzionale il bando è di fatto invisibile, accessibile soltanto a chi sa già dove trovarlo, nascosto in un percorso ad ostacoli telematico che senza la mappa del tesoro è impossibile da seguire”. Così recita la nota congiunta dei consiglieri e delle consigliere del Partito Democratico, Arcoleo, Di Gangi, Piccione e Teresi, del Movimento 5 Stelle, Randazzo, Amella e Giuseppe Miceli, di AVS, Giambrone e Mangano, di Oso, Argiroffi e Forello, del Gruppo Misto, Carmelo Miceli e Giaconia, e Franco Miceli.
“Bando accessibile sono a pochi”
“Le numerose segnalazioni ricevute da associazioni e realtà interessate confermano – proseguono – che il bando è completamente introvabile, se non per chi ne conosce già l’esistenza e la collocazione. Una ricerca sul sito – sia semplice che avanzata – non restituisce alcun risultato, rendendo il bando inaccessibile ai più e accessibile solo a pochi, ben informati. A questo punto, delle due l’una: o c’è una precisa volontà politica e amministrativa di limitare la partecipazione, oppure chi dovrebbe gestire il bando non ha le competenze necessarie per farlo con la trasparenza e la serietà che la gestione dei beni confiscati richiede”.
“Nel frattempo, il Sindaco e l’Assessora continuano a brillare per la loro assenza, né hanno sentito il dovere di prendere posizione sulle anomalie di comportamenti di consiglieri di maggioranza, né su un bando che rischia di essere sommerso dai ricorsi, tanto per il suo contenuto quanto per la sua opacità – aggiungono i consiglieri -. Tutto questo avviene in una fase particolarmente delicata, in cui le recenti cronache ci ricordano quanto le mafie siano tutt’altro che sconfitte e quanto il riutilizzo sociale dei beni confiscati sia un presidio fondamentale di legalità e giustizia sociale. Trattare questo tema con sciatteria, o peggio con opacità, è un’offesa a chi ogni giorno si impegna per liberare Palermo dalle logiche mafiose”.
“Tentativi di gettare ombre”
La risposta dell’assessore Brigida Alaimo non tarda ad arrivare. “In merito al bando sui beni confiscati, dalle opposizioni solo tentativi di gettare ombre in modo quantomeno pretestuoso e strumentale – dichiara in una nota –. Dall’attivazione del nuovo sito web istituzionale del Comune, come confermato dal webmaster a seguito di mia richiesta formale, vi è stata la regolare pubblicazione del bando sul portale, facilmente raggiungibile al link sotto riportato“.
“In ogni caso, proprio per la delicatezza, l’importanza e il valore simbolico del bando, nelle ultime settimane gli uffici dell’assessorato che dirigo, a beneficio della trasparenza della procedura e del sostegno a quanti decidano di usufruirne, avevano già provveduto ad incrementare le ore di ricevimento al pubblico esclusivamente per il supporto ai soggetti interessati a partecipare al bando dei beni confiscati – aggiunge -. L’amministrazione ha, quindi, messo in campo tutte le azioni possibili per favorire la più ampia partecipazione al bando stesso, da parte di tutti quei soggetti interessati e in possesso dei requisiti necessari. Dunque, ogni tentativo delle opposizioni di gettare discredito sul nostro lavoro appare insignificante e inaccettabile”.