Tra le categorie più deluse dal decreto relativo alla Fase 2 presentato dal premier Giuseppe Conte domenica, ci sono i parrucchieri, i barbieri e i saloni di bellezza, che secondo quanto previsto dovranno aspettare il 1° giugno per riaprire. In tanti pensavano di poter rialzare le loro saracinesche assieme e tutti gli altri negozi il 18 maggio, ma non è ancora stato deciso così.
RIAPERTURA 1 GIUGNO
La notizia che invece parrucchieri e barbieri devono attendere fino al primo giugno per riaprire ha gettato tutto il settore nello sconforto. «Il decreto del Governo nazionale, delude le attese di tanti imprenditori già ridotti alla canna del gas», hanno sottolineato il direttore di Confesercenti Sicilia Michele Sorbera e il presidente Immagine e Benessere, Nunzio Reina, che chiedono a gran voce la definizione di un protocollo di sicurezza per la riapertura, in tempi brevissimi.
IL PENSIERO DI UN PARRUCCHIERE
“Le restrizioni che ha disposto il Governo sono esagerate – dice Michele Lo Forte, parrucchiere per uomo a Palermo Live -. Sono favorevole alla riapertura del 18 ma secondo me lasciano il dubbio perché si stanno prendendo questi 15 giorni per vedere se l’asticina dei contagi risale nuovamente. Un ulteriore passo indietro sarebbe davvero un problema, per un settore che è già ampiamente martoriato. Trovo assurdo invece – aggiunge Lo Forte – che ancora io e molti altri non abbiamo ricevuto i 600 euro di bonus. La mia pratica è stata accolta il 22 aprile ma ad oggi niente. Questa lentezza è la vera vergogna”.
SPERANO IN MUSUMECI PER RIAPRIRE IL 18 MAGGIO
Tutta la categoria adesso spera nel presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che già ha espresso perplessità su alcune misure comprese nel decreto relativo alla la Fase 2. In particolare le riserve del governatore hanno riguardato l’apertura a giugno di alcune attività, come ad esempio i barbieri e i parrucchieri. Queste misure sono considerate dal Governatore «troppo stringenti o contradditorie». E di conseguenza ha manifestato l’intenzione di emettere, d’accordo con il premier Conte, un’ordinanza, che possa anticiparne l’apertura al 18 maggio.