“Basta dittatura”: nel mirino forze dell’ordine, medici e giornalisti

Minacce anche per Draghi e altri personaggi pubblici, accusati di “asservimento” e di “collaborazionismo”. Frequenti erano i riferimenti espliciti a “impiccagioni”, “fucilazioni”, “gambizzazioni”

La Polizia di Stato di Torino ha eseguito nella mattinata odierna 18 decreti di perquisizione nei confronti degli attivisti No Vax-No-Green Pass più radicali, affiliati al noto canale social “Basta Dittatura. Uno degli spazi web di maggiore riferimento nella galassia dei negazionisti del Covid 19. Una operazione realizzata giovandosi delle indagini svolte sotto la direzione dei magistrati specializzati della Procura della Repubblica di Torino, gruppo terrorismo ed eversione. Gli accertamenti hanno impegnato gli investigatori pe diverse settimane, che hanno monitorato h 24 il canale divenuto polo principale nell’organizzazione di proteste violente su tutto il territorio nazionale.

ISTIGAZIONE ALL’ODIO

‘Basta Dittatura” negli scorsi mesi aveva raccolto decine di migliaia di iscritti, è Rrisultata essere il nodo di collegamento con tutti i principali spazi web di protesta. Che si sono trasformati, via via, in un persistente incitamento all’odio ed alla commissione di gravi delitti. Il canale era già stato oggetto di un provvedimento giudiziario di sequestro nonché della decisione di chiusura da parte della stessa società, in considerazione della gravità dei contenuti pubblicati. Non ancora identificati gli amministratori del canale, che contava oltre 40 mila utenti,”.

PERQUISIZIONI IN TUTTA ITALIA, ANCHE A PALERMO

Perquisiti 17 utenti della chat No vax “Basta Dittatura”. L’operazione ha coinvolto 16 città tra cui Ancona, Brescia, Cremona, Imperia, Milano, Pesaro Urbino, Pescara, Palermo, Pordenone, Roma, Salerno, Siena, Treviso, Trieste, Torino e Varese. Sono stati emessi due fogli di via nei confronti di altrettanti No vax. Una donna di 43 anni di origini siciliane e un uomo, estraneo all’indagine. Nella perquisizione del No vax di Palermo trovata anche una tanica di acido. Proprio sulla chat il palermitano invitata a lanciare contro le forze dell’ordine bottiglie piene. Mentre a Brescia e Cremona sono stati rinvenuto coltelli e una balestra. La risposta dei negazionisti è stata: «Bisognerebbe lanciare bombe contro il Palazzo».

NEL MIRINO FORZE DELL’ORDINE, MEDICI, GIORNALISTI, MA ANCHE DRAGHI

Nei loro confronti sono ipotizzati, a vario titolo, i reati di istigazione a delinquere con l’aggravante del ricorso a strumenti telematici e di istigazione a disobbedire le leggi. Secondo quanto emerso puntavano anche a compiere gravi illeciti contro le più alte cariche istituzionali, fra cui il presidente del Consiglio Mario Draghi. Ma fra i loro obiettivi c’erano anche le forze dell’ordine, i medici, gli scienziati, i giornalisti e altri personaggi pubblici. Accusati di “asservimento” e di “collaborazionismo” con la “dittatura”. Frequenti erano i riferimenti espliciti a “impiccagioni”, “fucilazioni”, “gambizzazioni”. Nei messaggi si alludeva anche a una nuova “marcia su Roma”. Presa costantemente di mira con pesanti insulti anche tutta quella parte di popolazione che, vaccinandosi e osservando le regole di protezione personale, ha accettato di rendersi “schiava” dello Stato.