Bellolampo, furto di carburante: 21 arresti, 10 sono dipendenti della Rap
Rubavano in media 1300 litri di carburante al giorno nei mezzi posteggiati nella discarica
Una vera e propria organizzazione criminale che, col tempo, si era specializzata nel furto di carburante. Succedeva a Bellolampo, nella discarica. La banda, formata anche da dipendenti Rap, riusciva a far sparire 1300 litri di benzina al giorno facendola sempre franca. Oggi, però, le forze dell’ordine hanno posto fine alle loro scorribande additando venticinque persone: 13 sono finite in carcere, 8 agli arresti domiciliari e 4 sottoposti ad obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Gravi le accuse: associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti e ricettazione, falsa attestazione della presenza in servizio, furto aggravato e ricettazione. Le indagini e le operazioni sono state condotte dai carabinieri della compagnia di San Lorenzo coadiuvati dalla procura.
LE INDAGINI DI BELLOLAMPO
L’organizzazione criminale, costituita anche da 10 dipendenti Rap e due gestori di distributori di carburante, avevano messo nel mirino il materiale infiammabile contenuto nelle riserve dei mezzi parcheggiati nella discarica di Bellolampo. Dopo il furto, ovviamente, si passava alla ricettazione del materiale. Ognuno di loro possedeva un ruolo ben specifico, dalla vedetta all’addetto al rifornimento, e la banda, sempre in contatto. comunicava utilizzando un linguaggio in codice per cofondere le acque. Rubavano, durante il turno di lavoro, il carburante da autocompattatori, autocisterne e da altri mezzi aziendali della discarica: è stato certificato un prelievo medio giornaliero di circa 1.300 litri di liquido infiammabile.
Tutte le operazioni di furto erano dirette da un dipendente della Rap, ritenuto dagl inquirenti il vero e proprio leader (ed organizzatore) di tutti i colpi messi a segno dalla banda del carburante. L’associazione a delinquere aveva anche ideato un modo per eludere i controlli amministrativi dell’azienda: gli uomini dichiaravano ore in più di lavoro dei veicoli per giustificare il consumo del carburante. Oltre ai 13 indagati, il Gip ha inchiodato altre 12 persone (anche dipendenti Rap) e 10 ricettatori del carburante prelevato.
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