Bellolampo, avviato impianto fotovoltaico: “All’insegna dell’energia Green”

Un altro passo avanti verso la costituzione del polo impiantistico di Bellolampo è stato compiuto. Le attività, sempre più, saranno indirizzate al rispetto e alla salvaguardia dell’ambiente e all’attuazione di percorsi di sostenibilità ecologica.

Dopo la risoluzione di tutte le problematiche connesse al recente aggiornamento della normativa tecnica in materia di fotovoltaico , il gestore della rete elettrica “e-distribuzione SPA” ha completato la connessione alla rete elettrica dell’impianto fotovoltaico presente a Bellolampo all’insegna della produzione di energia Green. A darne comunicazione l’Amministratore Unico della RAP Girolamo Caruso.

SI ATTENDE NULLA OSTA

“Stamattina una ditta specializzata ha eseguito anche l’accensione per qualche ora dell’impianto a Bellolampo – spiega l’Amministratore . È perfettamente funzionante e sono state già verificate le tarature fiscali dei contatori di produzione dell’energia e non appena l’Agenzia delle Dogane rilascia il nulla osta sui certificati (presumibilmente tra una quindicina di giorni), l’impianto andrà definitivamente in esercizio”.

PREVISTA NOTEVOLE RIDUZIONE IN BOLLETTA

L’impianto fotovoltaico, che determinerà una riduzione notevole sul costo della “bolletta”, è stato installato sul tetto del TMB (trattamento meccanico biologico), ha una potenza di picco di 984,5 kW e produrrà annualmente circa 1.300 MWh. L’equivalente al consumo medio annuo di circa 400 famiglie.

DATI TECNICI

L’impianto di Bellolampo è costituito da 3938 moduli fotovoltaici in silicio policristallino da 250 W ciascuno e dal punto di vista tecnico verrà gestito in regime di autoconsumo. Le eventuali eccedenze di energia saranno cedute al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) al prezzo minimo garantito per il 2021, di 0,0399 €/kWh.  Si stima che l’impianto FV produrrà un ricavo/risparmio nella bolletta di circa € 150.000,00 all’anno sia come autoconsumo che come cessione e vendita dell’energia eccedente.

Gli impianti fotovoltaici sono principalmente suddivisi in 2 grandi famiglie:

  • impianti “ad isola” (detti anche “off-grid”): non sono connessi ad alcuna rete di distribuzione, per cui sfruttano direttamente sul posto l’energia elettrica prodotta e accumulata in un accumulatore di energia (batterie);
  • impianti “connessi in rete” (detti anche grid-connected): sono impianti connessi ad una rete elettrica di distribuzione esistente e gestita da terzi e spesso anche all’impianto elettrico privato da servire;

Un caso particolare di impianto ad isola, detto “ibrido”, resta connesso alla rete elettrica di distribuzione, ma utilizza principalmente le sue fonti, una sola, o può avere una combinazione, ad esempio, fotovoltaico, eolico, gruppo elettrogeno, anche con l’aiuto di un accumulatore. Qualora nessuna delle fonti sia disponibile o l’accumulatore sia scarico, un circuito collega l’impianto alla rete elettrica per la continuità della fornitura.Un impianto BIPV a facciata

Dal punto di vista strutturale, va menzionata la posa “architettonicamente integrata” (noto anche con l’acronimo BIPV, Building Integrated PhotoVoltaics, ovvero “sistemi fotovoltaici architettonicamente integrati”). L’integrazione architettonica si ottiene ponendo i moduli fotovoltaici dell’impianto all’interno del profilo stesso dell’edificio che lo accoglie. Le tecniche sono principalmente:

  • sostituzione locale del manto di copertura (es. tegole o coppi) con un rivestimento idoneo a cui si sovrappone il campo fotovoltaico, in modo che questo risulti affogato nel manto di copertura;
  • impiego di tecnologie idonee all’integrazione, come i film sottili;
  • impiego di moduli fotovoltaici strutturali, che svolgono anche la funzione di infisso, con o senza vetrocamera.

I costi per realizzare un impianto fotovoltaico integrato sono più alti rispetto a quello tradizionale, ma il risultato estetico è privilegiato dalla normativa del Conto energia, con il riconoscimento di una tariffa incentivante sensibilmente più elevata.