Regalare benessere ai pazienti allettati: a Palermo il sistema innovativo a casa e in ospedale

L’innovativo sistema Sypacare è stato messo a punto da Antonio Pulvino, fondatore dell’azienda palermitana Efora

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Un momento di benessere per chi si trova allettato in una condizione più o meno grave. E’ questo ciò che può diventare anche un semplice bagno caldo per chi si trova in una condizione di fragilità fisica. Un gesto che va oltre il semplice bisogno di igiene: del resto chiunque si sia trovato costretto a letto per necessità di salute conosce il disagio di tale condizione.

Si è specializzata proprio nel soddisfare tale esigenza “Efora“, azienda palermitana che da anni si occupa dell’assistenza di pazienti adulti e neonatali. Punto forte dell’attività, portata avanti presso diverse strutture sanitarie del capoluogo o a domicilio, è Sypacare, un metodo innovativo che permette di curare l’igiene del paziente in sicurezza.

Tutto nasce dall’idea di Antonio Pulvino, fondatore dell’attività palermitana. “Ci occupiamo di portare un momento di benessere a un paziente allettato, in qualunque condizione. Da quelle estreme, come le terapie intensive neonatali o per adulti, a reparti di degenza o a casa del paziente”. Così racconta Pulvino, raggiunto telefonicamente da Palermo Live. Dal 2016 la novità è arrivata sul mercato; oggi il brevetto industriale è depositato negli Stati Uniti, in Europa, in Giappone e in Cina.

Benessere e igiene

Nonostante le difficoltà del settore, la formazione dei collaboratori e l’attenzione verso gli assistiti è ciò che fa la differenza nell’esecuzione del servizio. Fondamentalmente si tratta di un bagno caldo fatto direttamente a letto o in zone adiacenti senza la necessità di particolari opere strutturali. Il tutto riducendo i rischi di manipolazione e le manovre a carico dell’operatore. I liquidi vengono poi aspirati e smaltiti in sicurezza.

Lo scopo è quello di unire, insomma, le necessità legate all’igiene a quelle del confort. Un aspetto di non poco conto per chi, suo malgrado, si trova a vivere una condizione di allettamento. “Ci siamo specializzati in questo”, commenta Pulvino, nell’illustrarci il servizio che si basa sulla professionalità del personale formato e sulle attenzioni dedicate all’assistito.

Il racconto di un lettore

Lo sa bene un lettore di Palermo Live, che ha scritto alla nostra redazione raccontando la positiva esperienza vissuta all’ospedale Ingrassia. Lì si è trovato ricoverato presso il reparto di Geriatria dopo una rovinosa caduta e ha potuto sperimentare il servizio innovativo dell’azienda palermitana.

“Eccomi qua, dove non sarei mai voluto essere, ma una mia disattenzione mi ha catapultato a terra con la conseguente frattura del femore. Sono ricoverato nel reparto di Geriatria ed aspetto di sottopormi all’intervento chirurgico. Sono spaesato, afflitto, dubbioso e timoroso – 87 anni, anche se ben portati sono comunque tanti – ed ogni volta che qualcuno in camice si avvicina a me, non nascondo il mio stato d’animo… Però oggi no, proprio oggi no. È mercoledì ed è previsto il bagno a letto. L’ho provato la settimana scorsa ed è stata una confortante sorpresa. Visi giovani, cordiali, sorridenti, mani forti e, allo stesso tempo leggiadre, si sono posate – come colorate farfalle di buon auspicio – sul mio provato corpo, regalandomi un piacere così semplice, ma proprio per questo, così prezioso. È stato, per un tempo indefinito, come tornare nella placenta di mia mamma, e mi è risalito, da chissà quale angolo della memoria, il suo profumo… L’acqua tiepida ha raggiunto ogni mio poro, ho chiuso gli occhi, e avrei voluto che la terra si fermasse. Tutto era così perfetto! Un soffio caldo, come una brezza primaverile, mi ha destato. No, non avevo sognato. “Grazie!” – ho detto ai ragazzi – e mai riconoscenza fu così sentita da parte mia. Riflettendo, avrei anche pagato di tasca mia per ricominciare, ma adesso toccava agli altri. Già, gli altri, chissà se hanno provato la stessa cosa! Intanto, glielo dico al dottore che mi ha convinto a farlo. “Di cosa ha paura – mi ha detto per invogliarmi – mica è fatto di zucchero?”.