Benzina, proroga per il taglio sulle accise: ecco fino a quando

La novità arriva direttamente dalla Nadef (Nota di aggiornamento al Def), pubblicata dal Mef

benzina

Proroga fino al 31 dicembre per il taglio delle accise sulla benzina. La novità arriva direttamente dalla Nadef (Nota di aggiornamento al Def), pubblicata dal Mef, che spiega che nel primo decreto aiuti del governo Meloni, “in corso di perfezionamento (il cosiddetto Aiutiquater)”, saranno riproposti i crediti di imposta a favore delle imprese e il taglio delle accise sui carburanti fino alla fine dell’anno.

“Il governo – si legge – ha deciso di confermare l’obiettivo di deficit per il 2022 del Def e di utilizzare il risultante spazio di bilancio, quantificabile in poco più di nove miliardi, in larga parte a copertura di nuove misure di mitigazione del costo dell’energia”.  

Non solo benzina, misure anche per il gas naturale 

Il taglio alle accise ha permesso negli ultimi mesi al costo dei carburanti di mantenersi al di sotto della soglia di due euro al litro. Attenzione anche al gas: “Con un apposito decreto legge in corso di perfezionamento, oltre alle suddette misure, si disporrà, in particolare, la copertura degli effetti finanziari degli acquisti di gas naturale effettuati nei mesi scorsi dal Gestore dei servizi energetici (Gse), pari a 4 miliardi, rimuovendo la previsione di legge che il gas acquistato dal Gse venga rivenduto entro la fine del 2022″.

La misura “consentirà di rivendere in seguito il gas a prezzi meno penalizzanti per la finanza pubblica”. “Poiché la recente caduta del prezzo nazionale del gas potrebbe essere temporanea – prosegue il Nadef -, ciò consentirà di rivendere in seguito il gas a prezzi meno penalizzanti per la finanza pubblica anziché cristallizzare immediatamente le relative perdite. I proventi attesi in base ai prezzi a termine del gas saranno percepiti e contabilizzati nel 2023”. 

“Aspettative peggiorate”

“Le aspettative di imprese e famiglie, e le stime dei previsori domestici e internazionali sul futuro andamento dell’economia, sono notevolmente peggiorate“. Così si legge nelle premesse della nota. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti traccia un quadro problematico. “Il rischio di una flessione del ciclo è accresciuto dai corposi rialzi dei tassi-guida da parte delle principali banche centrali in risposta a dati dell’inflazione, i quali impattano sui bilanci delle famiglie e delle imprese – si legge -. In base a tali premesse è risultato inevitabile aggiornare non solo il quadro macroeconomico programmatico e di finanza pubblica per il 2022-2025, ma anche la previsione tendenziale su cui esso si basa”.

 

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