Beppe Grillo: «Non sono stupratori, ma ragazzi in mutande che si divertono»

Il fondatore del movimento più giustizialista se le accuse riguardano il figlio diventa garantista. Grillo: «Ciro e i suoi amici innocenti perché la ragazza non ha denunciato subito la violenza di gruppo»

Non si sa Ciro, il figlio di Beppe Grillo, sia colpevole o innocente in questa storia di presunto stupro verificatasi nel luglio 2019 in Costa Smeralda. Sarà la Giustizia a deciderlo. Ma di sicuro il video messo in giro ieri dal comico, non aveva nulla di comico. E neppure può essere banalizzato o tanto meno perdonato come lo sfogo di un padre. Sarebbe stato umanamente comprensibile se lo avesse fatto due anni fa, quando seppe della presunta violenza,

L’ATTACCO DI GRILLO

Invece il fondatore di un movimento che ha fatto del giustizialismo la sua bandiera, ha deciso d’intervenire adesso, aggredendo verbalmente giornalisti e magistrati che hanno osato toccare la sua famiglia. Non solo, il video ha il sapore come di un linciaggio delle presunte vittime. Secondo lui non sarebbero state stuprate. Perché, ha affermato Grillo nel suo intervento, c’è la prova della consensualità delle ragazze in un video girato da un telefonino dei presunti violentatori. Dove, secondo lui, non ci sarebbero quattro ragazzi che compiono atti sessuali in serie su una ragazza riprendendosi, ma quattro “coglioni” in mutande che si stavano divertendo. E inoltre, si è chiesto: «Come mai un gruppo di stupratori seriali, compreso mio figlio, non sono stati arrestati, in tutto questo tempo?.

SECONDO GRILLO È UN ATTACCO POLITICO

Suggerisce Beppe Grillo, che quanto sta accadendo è colpa di un sistema giudiziario deviato. Che potrebbe strumentalizzare questa vicenda solo per produrre danni politici al Movimento 5 Stelle ed al suo fondatore. Proprio tutto ciò che lui ha sempre negato quando sottoi forconi giustizialisti suoi e dei pentastellati sono finiti i familiari di politici. Che a volte sono stati costretti a dimissioni oppure, ancora peggio, ad essere espulsi dalla vita politica. In quei casi i pubblici ministeri e i giudici che mettevano in galera o solo inquisivano politici e imprenditori venivano osannati. Lui stesso spesso nel passato ha emesso sentenze prima di qualsiasi processo. Ammonendo, contemporaneamente, che le toghe non dovevano subire nessuna critica. Ora che stanno accusando di stupro il suo Ciro e gli amici di scorribande in Costa Smeralda, secondo lui la giustizia sta sbagliando clamorosamente.