Biagio Conte, missionario laico e fondatore della Missione Speranza e Carità, è in ritiro spirituale nelle grotte dell’entroterra siculo dal primo giorno del mese. I motivi di questa sua scelta sono stati spiegati da lui stesso così: “Mi abbandono alla Preghiera, alla Penitenza e al Digiuno per essere solidale con le famiglie disagiate, con i giovani e i meno giovani, con chi non ha una casa, un lavoro, con i carcerati, con chi cade nella prostituzione, con chi non ha un riconoscimento, un documento e il giusto diritto di sentirsi un libero e comune cittadino”.
Proprio ieri, durante il suo dodicesimo giorno di digiuno, è stato diffuso un suo messaggio rivolto all’intera società: “Siamo tutti responsabili di aver realizzato una non corretta e sana società: l’abbiamo resa debole, fragile e molto vulnerabile – dichiara con forza Biagio Conte -. Abbiamo trasmesso ai giovani e ai meno giovani un modo di vivere sbagliato fatto di materialismo e consumismo, di piaceri, di divertimento e di esteriorità; formando persone che si comportano come dei tanti copioni, senza più rispettare e valorizzare il proprio corpo, il nostro prezioso interiore, la nostra mente e il nostro spirito”.
Il leitmotiv del suo discorso è quello di migliorare i tanti aspetti negativi della nostra comunità come quelli derivanti dalle dipendenze: “Ecco non c’è più rispetto fra uomo e donna anche nel modo di vestire, non c’è più Fratellanza, Solidarietà, Umanesimo e aiuto reciproco soprattutto per chi è in difficoltà. E se i giovani e i meno giovani di oggi commettono questi errori è perché siamo schiavi delle dipendenze negative dell’alcool, delle droghe, delle sigarette. E’ grave che nessuno interviene, sembriamo tutti acconsenzienti e permettiamo questo mal di vivere”.
Oltre a evidenziare gli aspetti negativi della società il missionario indica una strada, a suo avviso, percorribile da chi ci governa per tutelare la salute delle persone, prendendo spunto dalle misure restrittive del lockdown: “Appello a tutti i responsabili di questa nazione d’Italia e a tutte le nazioni del mondo e a chi è chiamato, incaricato a tutelare la vita e la salute dei cittadini. Perché non prendiamo l’esempio dei provvedimenti repentini messi in atto per contrastare dell’epidemia del virus? – propone Biagio Conte -. Per evitare il contagio e la morte, in pochissimo tempo sono state varate leggi restrittive, di non uscire di casa, con l’obbligo di non andare al lavoro, nei locali, pub, discoteche, in vacanza, in chiesa”.
“Perché non si tutela la salute di ogni persona vietando il consumo e l’utilizzo di alcool, droghe leggere, delle sigarette, dei biglietti gioco delle scommesse con locali sempre aperti fino all’alba, autorizzati a vendere tutto ciò che fa male? – spiega -. E così aumentano gli incidenti con tantissimi morti e feriti per guida in stato di ebrezza; altrettanti morti per violenze e abusi vari nelle famiglie. E così continuiamo a riempire tribunali e carceri, non solo, ma anche Pronto Soccorsi e ospedali, perché i tanti schiavi di queste dipendenze negative si ammalano di malattie”.
Le parole di Biagio Conte si concludono sempre con un messaggio di speranza: “Non è giusto vivere così, questa società è malata, anzi queste piaghe delle dipendenze negative sono una continua e interminabile ’pandemia dell’egoismo’ che da anni sta contagiando tanti, tantissimi giovani e compromettendo e mettendo a rischio le nuove e future generazioni. Per il bene di tutta la Società – sottolinea il missiorario – è nostro dovere intervenire e non più essere cittadini-spettatori, ma responsabili, affinché tutti insieme ci impegniamo a debellare e a mettere fine a tutto questo malessere che sta opprimendo tutta l’Umanità. E’ giusto ‘convertirsi’ al bene e non al male”.