Biagio Conte sul reddito di cittadinanza: “Ho una fortissima preoccupazione”

“Fate attenzione a non danneggiare la già compromessa famiglia”, afferma il missionario laico in un appello in cui sottolinea in particolar modo il disagio vissuto dai detenuti

biagio conte

“È doveroso capire e comprendere i carcerati e chiedersi perché abbiano commesso degli errori, perché sono precipitati nel male? Perché si sono immersi in una via sbagliata?”. A dirlo è il missionario laico Biagio Conte, fondatore della Missione di Speranza e Carità di Palermo.  “Eppure qualcuno li ha trascinati e indirizzati nella strada sbagliata, a delinquere, a rubare, a spacciare – prosegue -. Attenzione, hanno approfittato della loro povertà, sono cresciuti in quartieri emarginati, degradati e indigenti della città”.

BIAGIO CONTE, L’APPELLO

“Attenzione, non è corretto giudicarli, emarginarli e disinteressarsi di tutti loro, o pensare di non essere come loro, riflettiamo bene, perché ognuno ha i propri errori e peccati, non riteniamoci migliori, perfetti. Si scopre che i carcerati e gli ex detenuti non sono attenzionati e aiutati e non si garantisce la loro vita; è assurdo che ci sono delle leggi sul loro recupero e reinserimento nella società, ma purtroppo lo Stato e il Palazzo di Giustizia non hanno e non ricevono i fondi economici necessari per attuarle, di questa situazione indecorosa ne sono testimone da circa 20 anni. E così marciscono nelle carceri, non è giusto autorità, non abbiamo dato loro il lavoro, prima che precipitassero nel delinquere, diseducandoli così a non lavorare, a non inserirsi più nella società”.

Biagio Conte prosegue accennando all’attuale campagna elettorale in vista delle elezioni imminenti. “Ma tristemente si scopre che i politici nel momento delle elezioni, si precipitano nei quartieri per ottenere i voti elettorali, promettendo aiuti e possibilmente posti di lavoro, fatti solo di parole e promesse vane”.

“Vi prego carissimi cittadini e autorità, dobbiamo essere più ospitali, più accoglienti e basta puntare il dito e giudicarli sempre come detenuti ed ex carcerati; attenzione è doveroso che quando finiscono di scontare la pena, sia le istituzioni, che i cittadini, devono aiutarli e non emarginarli e tacciarli sempre come ex detenuti, ma come nostri concittadini e preziosi figli e figlie del buon Dio. Vi invito a pregare tutti insieme anche per tutti i direttori delle carceri e il personale, per tutti i comandanti delle guardie carceriere, comprese tutte le guardie, cucinieri e tutti gli impiegati”.

“L’attenzione va anche a tutte le assistenti sociali dell’Uiepe, che svolgono un prezioso operato, a tutti i volontari, i medici e a tutto il personale sanitario, ai religiosi e a tutti i cappellani sacerdoti, che aiutano i detenuti nella preghiera, dando loro conforto”.

IL REDDITO DI CITTADINANZA

Poi la tematica del reddito di cittadinanza, sulla quale il missionario laico confessa di nutrire “una fortissima preoccupazione per la decisione presa ultimamente dai politici, di togliere o modificare il cosiddetto reddito di cittadinanza”.

“Fate attenzione a non danneggiare la già compromessa famiglia – sottolinea – in particolare i bambini e i loro figli, non togliamo il loro sostentamento. Trasformando il reddito di cittadinanza o il sussidio in un prezioso lavoro, li integriamo, dando loro una vera dignità, non lasciandoli passivi e questo vale anche per ogni cittadino comune. Ecco bisogna fare prevenzione, evitando così il ricadere nell’errore, con il rischio di ritornare a rubare o a essere dipendenti dei gruppi malavitosi. Autorità è urgente costruire insieme un mondo migliore, non più disagi e nuove povertà”.

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