Sara Cherici racconta per la prima volta a Le Iene le dinamiche della sera in cui la bicicletta lanciata dai Murazzi, a Torino, ha colpito il palermitano Mauro Glorioso. Lo studente fuorisede di Medicina, a causa del lancio, è rimasto tetraplegico. Un gesto compiuto da un gruppo di ragazzi torinesi, di cui Sara faceva parte. “Quel sabato sera io, il mio ex fidanzato, un suo amico, la ragazza del suo amico e un altro ragazzo decidiamo di andare in centro per la movida di Torino. Siamo andati in un locale per berci qualcosa in piazza Vittorio Veneto“, esordisce la ragazza condannata a 16 anni di carcere per concorso in tentato omicidio.
Quella sera la vita di Sara sarebbe cambiata per sempre. “Stiamo un po’ lì e, a un certo punto, il ragazzo maggiorenne ha iniziato a litigare con la sua fidanzata per via di una richiesta che aveva ricevuto su Instagram. Litigano pesantemente, il ragazzo se ne va con gli altri e io e lei decidiamo di rimanere nel locale”. Sara Cherici e l’altra ragazza dopo la lite decidono di raggiungere i tre ragazzi. “Vanno sull’angolo di questa strada dove c’era la bicicletta in sharing, la prendono e vanno verso la balaustra. Non ho dato peso a quello che stavano facendo e, giusto il tempo di alzare lo sguardo, vedo la bici cadere giù”, racconta durante l’intervista all’inviata Alice Martinelli.
Il mezzo elettrico a noleggio, come testimoniato durante il processo, fa un volo di oltre 10 metri e cade sulla folla. Colpisce in pieno il giovane palermitano Mauro Glorioso che rimane a terra, privo di sensi e viene trasportato d’urgenza in terapia intensiva al Cto di Torino. Nella struttura ospedaliera Glorioso rimarrà in coma farmacologico per due settimane. “Sono scappata e ho iniziato a correre con loro, mentre correvo li insultavo. Mentre prendevamo il pullman, io e l’altra ragazza abbiamo chiesto loro come mai l’avessero fatto, ma sviavano molto la risposta. Come se non avessero fatto niente, non erano neanche spaventati. Erano abbastanza ubriachi”, racconta la ragazza.
“Pochi giorni dopo, mia sorella aveva notato che non uscivo, che non stavo bene e mi ha chiesto se fosse tutto ok. A quel punto le ho confessato che Victor (uno dei ragazzi, ndr) era il responsabile della bici dei Murazzi. È sbiancata e mi ha consigliato di andare a denunciare”, spiega Sara. “Io non ho fatto nulla di quello che andava fatto. Provavo ancora dei sentimenti per il mio ex ragazzo, gli volevo bene nonostante la gravità del fatto– prosegue – Ho provato a mettermi in contatto con la famiglia di Mauro, ma mi è tornata indietro. Chiedo scusa umanamente, anche se io non l’ho mai toccata quella bicicletta. Pensare che un ragazzo non potrà mai più riprendere in mano la sua vita è inaccettabile“, conclude la ragazza.
Fonte foto: @LeIene e @Mediasetinfinity