Biglietto unico integrato: siamo sicuri che non sia un flop?

Un costo troppo elevato, che conviene solo a chi fa un uso smodato dei mezzi pubblici

Finalmente Amat e Trenitalia sono riusciti a mettersi d’accordo e hanno partorito un biglietto unico giornaliero che, una volta acquistato, può essere utilizzato a Palermo fino alle 23.59 su tutti i mezzi pubblici di Amat e Trenitalia. Quindi al momento – in attesa del passante ferroviario – su bus, tram e treni locali che fungono da metro. In questo accordo non è previsto il treno per l’aeroporto Falcone-Borsellino. Il tutto al costo di 5 euro e 50 centesimi.

A CHI E’ RIVOLTO?

Facciamo due conti: un biglietto per un autobus Amat costa un euro e 40 centesimi. Una persona che volesse quindi usare il mezzo pubblico per spostarsi in città, in un tempo limitato all’ora e mezza, spenderebbe, per andare e per tornare 2 euro e 80 centesimi. Se il cittadino in questione volesse integrare anche il tram, dovrebbe aggiungere un euro e 50 centesimi per due.

Quindi, ricapitolando, per due biglietti dell’autobus da 90 minuti e per altrettanti biglietti del tram della stessa durata, spenderebbe in totale 5 euro e 80 centesimi. 30 centesimi in più rispetto al prezzo del ticket giornaliero integrato. Pertanto, a chi è rivolta questa novità? A chi usa tram e autobus ogni giorno e vuole risparmiare 30 centesimi, a chi fa un uso smodato dei mezzi pubblici per tutta la giornata o a chi non sa farsi bene i conti? 

Ciò che salta all’occhio, ed è una cosa assolutamente negativa, è che l’integrazione dei mezzi non è valida su biglietti da 90 minuti, sugli abbonamenti, sui treni provinciali e per quelli che si recano in aeroporto. Così come è stato pensato, pertanto, al momento, il biglietto integrato sembra essere destinato ad un clamoroso flop.