Bimbo morto nel pozzo, slitta l’autopsia: “Chiedeva aiuto, ha parlato con i genitori”

Le prime risposte sulle cause della morte del piccolo Vincenzo Lantieri potrebbero arrivare dall’autopsia, che slitta alla settimana prossima. Il bambino di 10 anni è morto dopo esser precipitato in un pozzo artesiano, nei terreni di Palazzolo Acreide, profondo 15 metri.

Arrivano intanto le prime iscrizioni nel registro degli indagati. Con l’accusa di omicidio colposo, sono indagati sei educatori -che accompagnavano il bambino e un’altra ventina di ragazzi, alcuni disabili, alla visita a una fattoria didattica prevista dal campo estivo organizzato dalla Fondazione Anffas ‘Doniamo Sorrisi’- e il proprietario del fondo.

La testimonianza: “Il bambino chiedeva aiuto”

Resta ancora tutta da valutare la testimonianza resa da Salvatore La Rosa, un uomo che abita vicino all’area in cui si trova il pozzo. “Il bambino dopo essere caduto ha parlato con la madre e il padre, loro lo chiamavano e lui chiedeva aiuto”, ha raccontato. Al Tgr Sicilia ha anche riferito dei tentativi delle educatrici, in particolare della 54enne rimasta ferita, di salvare il piccolo. “La signora è scesa a mani nude là sotto, in attesa dei soccorsi” che, a dire sempre di La Rosa, sarebbero arrivati “dopo circa due ore”.