Blatta nel riso in una scuola dell’infanzia di Palermo, controlli dei Nas e Carabinieri
Controlli da parte dei Nas e dei Carabinieri nel plesso Carmelo Onorato della sezione infanzia dell’istituto comprensivo Lombardo Radice dopo che lunedì nel risotto dato ai bambini in mensa è stata trovata una blatta. “Il Comune sta seguendo gli esiti dei controlli effettuati dai NAS e dai Carabinieri, che finora sono tutti negativi”, ha affermato l’assessore all’Istruzione Aristide Tamajo.
“Premesso che, rispetto ai controlli finora effettuati, non sono state evidenziate carenze igienico-sanitarie e strutturali del servizio refezione, il Comune sta continuando a monitorare i controlli in corso. Non sono state finora rilevate carenze gestionali nella preparazione dei pasti, né assenza della tracciabilità degli alimenti. Le analisi sul pasto campione non hanno rilevato comunque anomalie.
Fatti di questo tipo, una volta accertati definitivamente, non sono ne’ saranno tollerati dall’Amministrazione che interverrà secondo quanto previsto dalle clausole contrattuali previste dal contratto sottoscritto con la società.
Controlli constanti nelle mense
“Tengo, infine, a precisare e a rassicurare i genitori – dice Tamajo – che i controlli nelle mense scolastiche sono costanti a tutela dei bambini, e di questo ringrazio i Nas dei carabinieri per l’attività che svolgono, e lunedì mi recherò nel plesso Carmelo Onorato per incontrare il dirigente scolastico e i genitori dei bambini iscritti per dare loro effettiva evidenza dei controlli e monitoraggi attuati”.
A segnalare quanto accaduto è il deputato regionale Ismaele La Vardera, che ha presentato denuncia ai carabinieri del Nas. “GRAVISSIMO Se vi dicessi che ho scoperto che negli asili di Palermo c’è il rischio che i nostri bambini possano mangiare riso e scarafaggi? Ecco perché l’altro giorno sono andato a denunciare tutto ai NAS”.
Scuola Lombardo Radice, mensa affidata a una ditta esterna
Continua La Vardera: “Ho saputo che la scuola ha scritto al Comune e gli operatori non hanno servito il cibo, ma il dato è preoccupante perché il cibo arriva da un’azienda esterna che ha vinto un bando pubblico. Anziché pensare ai rimpasti e alle poltrone andate in giro per le scuole a vigilare. I nostri bambini non hanno possibilità di scegliere dove e cosa mangiare e le famiglie pagano un servizio che se arriva con delle blatte non si può definire di qualità”.
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