Il bonus acqua potabile, inizialmente previsto solo per il biennio 2021-2022, è stato prorogato anche per il 2023. Si tratta di una agevolazione finalizzata a ridurre l’utilizzo della plastica e a razionalizzare l’uso dell’acqua. Importante per usufruirne è tener conto di una scadenza, fissata per il mese di febbraio. Vediamo nel dettaglio la misura.
Il bonus acqua potabile è conosciuto anche come bonus depuratore. Prevede infatti un credito d’imposta del 50% per acquistare e installare sistemi per “razionalizzare l’uso dell’acqua e ridurre il consumo di contenitori di plastica”. Il contributo è gestito dall’Agenzia delle Entrate e sarà monitorato da Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. Le spese coperte sono quelle effettuate dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2023.
I sistemi a cui si fa riferimento possono essere utili per:
Il bonus concederà un importo fino a 500 euro per i privati e fino a 2.500 euro per le aziende.
Per ottenere il contributo è necessario comunicare le spese sostenute, documentate con una fattura elettronica o un documento commerciale dove compare il codice fiscale del soggetto che richiede il bonus. Per i privati e più in generale i soggetti diversi da quelli che esercitano un’attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, il pagamento andrà effettuato con versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento diversi dai contanti.
Qui entra in gioco la scadenza. L’ammontare delle spese infatti andrà comunicato all’Agenzia delle Entrate, nell’area riservata del sito, tra il primo e il 28 febbraio dell’anno successivo a quello di sostenimento del costo. In alternativa si potrà inviare comunicazione in un file in linea con le specifiche tecniche presenti nella scheda informativa.
Il bonus potrà essere utilizzato in compensazione tramite F24 oppure, per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi per l’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino al completo utilizzo del contributo.
Foto da Pixabay