Con i prossimi rincari previsti nel mese di ottobre, cresce l’attenzione degli italiani per il bonus bollette. Con la conversione in legge del decreto Aiuti bis è stato alzato il limite massimo di spesa per il 2022 a 600 euro.
La misura consiste in somme erogate o rimborsate dall’azienda al lavoratore per il pagamento delle utenze domestiche (luce, acqua e gas), entro il limite complessivo di 600 euro. Per il datore di lavoro si tratta di soldi interamente deducibili, che vanno a ridurre l’imponibile fiscale della società. Per il lavoratore sono somme nette, non soggette a contribuzione o a prelievo fiscale.
Non dunque propriamente un vero e proprio bonus ma un fringe benefit inserito all’interno del welfare aziendale.
Per quanto riguarda i metodi di erogazione, i metodi sono due: erogazione diretta o rimborso in busta paga.
La Fondazione Studi dei Consulenti del lavoro, a tal proposito, chiarisce che: “il comma 1 dell’articolo 12, in particolare, consente sia l’erogazione diretta delle somme al fornitore della somministrazione del servizio (ipotesi evidentemente più complessa in quanto i canoni delle utenze sono di norma addebitate direttamente al titolare delle stesse), sia il rimborso delle spese sostenute direttamente dagli stessi lavoratori, previa documentazione di averne sostenuto il costo”.
Si ricorda, infine, che tale modalità non è un obbligo per ditta ma è il responsabile che decide autonomamente chi aiutare e quale somma elargire.