Bonus casa volatilizzato: ho ristrutturato il mio appartamento e mi hanno negato l’agevolazione | Ho commesso questo errore terribile

Bonus casa - fonte pexels - palermolive.it

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Prima di iniziare la ristrutturazione è bene verificare a quali bonus si ha diritto e come accedere per non avere brutte sorprese

Il 2025 rappresenta un anno cruciale per chi desidera sostituire infissi e serramenti approfittando degli incentivi fiscali. Il Bonus Infissi consente di ottenere una detrazione fino al 50% sulle spese sostenute, ma solo per la prima casa, mentre per le seconde abitazioni l’aliquota si riduce al 36%. Considerando che dal 2026 le agevolazioni potrebbero subire ulteriori riduzioni, conviene approfittarne adesso per risparmiare sui lavori di efficientamento energetico.

A seconda del tipo di intervento, è possibile scegliere tra due diverse agevolazioni: il Bonus Ristrutturazione, valido per chi effettua lavori più ampi di manutenzione straordinaria o ristrutturazione edilizia, e l’Ecobonus, riservato a chi sostituisce gli infissi per migliorare l’isolamento termico. Entrambe le opzioni prevedono una detrazione ripartita in 10 anni, con un massimale di spesa differente: 96.000 euro per il Bonus Ristrutturazione e 60.000 euro per l’Ecobonus.

Per beneficiare del Bonus Ristrutturazione, l’intervento deve rientrare nelle categorie di manutenzione straordinaria, restauro o ristrutturazione edilizia. La semplice sostituzione degli infissi senza modifiche sostanziali non è sufficiente. Sono ammesse modifiche alla tipologia di vetro, ai materiali e persino alle dimensioni delle finestre, purché l’intervento sia parte di una ristrutturazione più ampia. La detrazione copre il 50% della spesa per la prima casa e il 36% per la seconda casa, con un massimale di 96.000 euro per unità abitativa.

Se si desidera solo sostituire gli infissi senza effettuare una ristrutturazione edilizia, l’alternativa è l’Ecobonus. Questa agevolazione impone il rispetto di specifici requisiti energetici, tra cui il miglioramento dell’isolamento termico. Gli infissi nuovi devono avere una trasmittanza termica (Uw) inferiore ai valori limite stabiliti per la propria zona climatica. Il massimale di spesa è di 60.000 euro, e anche in questo caso la detrazione viene ripartita in dieci anni.

Quali interventi sono ammessi?

Gli incentivi coprono esclusivamente la sostituzione di infissi esistenti, purché apportino un miglioramento energetico. Sono inclusi: finestre, porte-finestre, tapparelle, persiane e vetri a bassa emissività. Anche le porte d’ingresso possono rientrare nel bonus, a patto che rispettino i parametri di trasmittanza termica. Non sono ammessi interventi su edifici non riscaldati, nuove installazioni o modifiche strutturali che non migliorano l’efficienza energetica.

Per usufruire del Bonus Infissi 2025, è necessario seguire una procedura ben precisa. I pagamenti devono essere effettuati tramite bonifico parlante, specificando la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario e i dati dell’azienda che esegue i lavori. È fondamentale conservare fatture, ricevute e certificazioni per eventuali controlli fiscali.

Bonus casa - fonte pexels - palermolive.it
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Comunicazione all’ENEA: un passaggio obbligatorio

Per chi accede all’Ecobonus, è obbligatorio trasmettere entro 90 giorni dalla fine dei lavori una comunicazione all’ENEA, indicando le caratteristiche tecniche degli infissi installati e il risparmio energetico ottenuto. Il mancato invio potrebbe comportare la perdita del diritto alla detrazione.

Con l’aliquota ancora fissata al 50% per la prima casa e al 36% per la seconda, il Bonus Infissi 2025 rappresenta un’opportunità vantaggiosa per chi vuole migliorare la propria abitazione e risparmiare. Dal 2026 le detrazioni potrebbero ridursi ulteriormente, rendendo meno conveniente l’investimento. Per questo motivo, chi sta pensando di sostituire porte e finestre dovrebbe agire subito, rispettando i requisiti e seguendo la procedura corretta per ottenere il massimo risparmio fiscale.