Bonus centri storici a fondo perduto, cosa fare per ottenerlo

Gli esercenti colpiti dal lockdown possono fare richiesta dal 18 novembre fino al 14 gennaio 2021 tramite i servizi online dell’Agenzie delle Entrate. Non è cumulabile con il bonus ristoratori per chi sostiene la filiera del Made in Italy

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Fino al 14 gennaio 2021 gli esercenti dei centri storici dei grandi centri urbani colpiti dal calo dei turisti stranieri causato dell’emergenza Covid 19 potranno presentare istanza per ottenere un contributo a fondo perduto fino a 150 mila euro. Il bonus centri storici non può essere cumulato dai ristoratori con l’altro bonus previsto dal decreto Agosto, ovvero il contributo a fondo perduto per chi sostiene la filiera del Made in Italy al 100 per cento.

L’iter da seguire

In seguito alla presa in carico della richiesta, l’Agenzia delle Entrate comunicherà l’esito positivo o negativo al diritto di ricevere il contributo in relazione ai requisiti previsti dalla norma.

In caso positivo la somma di denaro sarà erogata direttamente sul conto corrente del beneficiario riportato nell’istanza. Il bonus è stato istituito per sostenere le imprese delle città turistiche colpite dal calo dei turisti causato dalla pandemia. Potrà essere richiesto attraverso la sezione “Fattura e Corrispettivi” del sito dell’Agenzia delle Entrate. L’importo è calcolato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di giugno 2020 e quello del giugno 2019.

Cattedrale – Palermo

Chi può richiederlo

L’articolo 59 del Dl n. 104/2020 ha previsto l’erogazione di un contributo a fondo perduto ai soggetti esercenti attività di vendita di beni o servizi al pubblico, svolte nei centri storici (zone A o equivalenti) dei comuni capoluogo di provincia o di città metropolitana ad alta presenza di turisti stranieri.

Quali sono i comuni interessati

I comuni interessati dal bonus centri storici sono 29: Venezia, Verbania, Firenze, Rimini, Siena, Pisa, Roma, Como, Verona, Milano, Urbino, Bologna, La Spezia, Ravenna, Bolzano, Bergamo, Lucca, Matera, Padova, Agrigento, Siracusa, Ragusa, Napoli, Cagliari, Catania, Genova, Palermo, Torino, Bari.

Questi comuni hanno registrato – prima dell’emergenza sanitaria – presenze turistiche di cittadini residenti in paesi esteri in misura tre volte superiore ai residenti o città metropolitane che hanno registrato presenza di turisti stranieri in misura almeno pari ai residenti.

Il modello per presentare la richiesta di bonus è sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Piazza Castelnuovo – Palermo

Come richiedere il contributo a fondo perduto

L’invio può essere effettuato anche dagli intermediari delegati alla consultazione del Cassetto fiscale o al servizio di consultazione delle fatture elettroniche nel portale “Fatture e corrispettivi”. Una prima ricevuta attesterà la presa in carico della richiesta o lo scarto a seguito dei controlli formali. In seguito, con una seconda ricevuta l’Agenzia attesterà l’accoglimento o meno dell’istanza se i dati comunicati saranno esatti e coerenti per l’Agenzia. Il pagamento avverrà su accredito diretto nel conto corrente del beneficiario riportato nell’istanza.

I requisiti e l’entità del contributo a fondo perduto

Il contributo spetta solo se l’impresa ha il domicilio fiscale o la sede operativa nel centro storico delle città indicate nell’elenco riportato nelle istruzioni al modello di istanza. Non solo: l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di giugno 2020 dovrà essere inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di giugno 2019. Per i soggetti che hanno iniziato l’attività a partire dal 1°luglio 2019 il contributo spetta a prescindere. É necessario avere la partita Iva attiva alla data del 30 giugno 2020 e non cessata alla data di presentazione dell’istanza. L’ammontare del contributo è determinato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di giugno 2020 e l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di giugno 2019:

  • 15% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non superano la soglia di 400mila euro
  • 10% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 sono compresi tra 400mila e 1 milione di euro
  • 5% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano la soglia di 1 milioni di euro.

Viene garantito comunque un contributo minimo per un importo: non inferiore a mille euro per le persone fisiche; di duemila euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche. In ogni caso, l’ammontare del contributo non può essere superiore a 150.000 euro.